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In onore dei 50 anni dalla morte del celebre autore, l’Associazione Fiori di Ciliegio in collaborazione con il Circolo dei Lettori, Il Salone del Libro, l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte portano a Torino, nell’area attorno al Parco Dora, un’opera dell’artista Angelo Barile. Questa installazione simboleggia il suicidio rituale compiuto nel 1970 in nome della tradizione e dei valori nazionalisti dell’impero del Sol Levante da
«Cos’è che rende malvagio Jago? Si chiede certa gente. Io non me lo chiedo mai». Citando l’incipit di Prendila così, scritto dall’americana Joan Didion, Claudia Durastanti pone immediatamente il pubblico davanti a quel dilemma che la protagonista non si pone. Non guardare al male è in questo caso una scelta ponderata, che deriva da un’accurata riflessione sull’interiorità del personaggio o una decisione presa di petto, che sorvola qualsiasi definizione del
Roberto Saviano, scrittore e giornalista italiano, dialoga in collegamento con lo scrittore Fabio Geda in questa prima mattinata di “Vita Nova” dedicata agli studenti di tutte le scuole. Il tema trattato è il divario tra il Nord e il Sud Italia dal punto di vista sociale, politico ed economico. Saviano descrive la speranza che accomuna i giovani del Sud, ispirandosi alla figura di Diego Armando Maradona, recentemente scomparso, visto come
Oggi all’oratorio San Filippo Neri, in occasione della XIII edizione di Portici di Carta, Fabio Geda ha presentato il suo nuovo romanzo, Una domenica (Einaudi). La presentazione si è svolta come dialogo tra l’autore e le rappresentanti di quattro circoli di lettura della provincia di Torino (Settimo Torinese, Torino, Moncalieri e Nichelino). L’autore ha iniziato l’incontro raccontando al pubblico come sia nata l’idea che sta alla base di questo romanzo.
Questa mattina, domenica 6 ottobre, si è tenuta una delle passeggiate letterarie organizzate in occasione della manifestazione letteraria Portici di Carta e riguardante gli scrittori che hanno operato e vissuto nel quartiere torinese Vanchiglia. L’origine di questo nome deriva dal termine piemontese vench, una varietà di salice che cresce lungo il corso del Po. Introducendo la storia letteraria di questo quartiere è stato fatto riferimento anche alla zona precollinare di Torino
Federico Faloppa per scrivere il suo libro si è posto una domanda essenziale ossia cosa sono le lingue e che rapporto hanno con il linguaggio. Attraverso le domande di Marco Aime, l’autore afferma che il suo libro, “Brevi lezioni sul linguaggio”, nasce da un’esigenza etica e vuole essere un testimone della conoscenza. Per Faloppa, infatti, si tratta di un’opera sul linguaggio, non sulle lingue, inteso come abilità umana. Sebbene le
La passeggiata letteraria numero 3 di oggi, domenica 6 ottobre, si è snodata in dieci tappe tra la Torre Littoria di piazza Castello e piazza Gran Madre, un lungo tratto all’ombra dei portici di via Po, sotto la guida di Stefano Tubia, scrittore che ha contribuito alla stesura di “Una Mole di parole”, guida letteraria alla città di Torino che è stata ripubblicata quest’anno. L’itinerario è partito da piazza Castello.
Domenica 6 ottobre, presso l’oratorio San Filippo Neri, con la conduzione di Daniela Finocchi le autrici del Concorso letterario nazionale Lingua Madre Andreea Luminita Dragomir, Bahar Heidarzade e Amàlia Lombarte del Castillo hanno raccontato i loro progetti per il concorso Lingua Madre che da quattordici anni racconta, attraverso le loro parole e le immagini, le storie delle donne straniere (o di origine straniera) che scrivono in italiano. Andreea Luminita Dragomir,
Oggi, sabato 5 ottobre 2019, è partita a Torino l’iniziativa Portici di Carta. Tra le bancarelle che cominciano da Porta Nuova e arrivano fino a Piazza Castello abbiamo intervistato alcuni espositori e passanti. Per prima cosa abbiamo constatato che, secondo gli espositori, la maggior parte delle persone interessate sono adulti: purtroppo i giovani sono solo di passaggio e paiono poco coinvolti e partecipi all’iniziativa. Secondo alcuni espositori Portici di Carta
Negli anni ’60 e ’70 ci furono grandi rivoluzioni, molte delle quali sono avvenute nel 1968. “La mini e la luna”, il nuovo romanzo di Sofia Gallo edito da Istos Libri Volanti, narra proprio di questo: ragazzi rivoluzionari che in tutto il mondo protestavano per raggiungere conquiste sociali. Nel racconto, ambientato a Torino, ci sono quattro ragazzi: Pierre il rivoluzionario, Max appassionato di spazio e della luna, Rosa a cui