Identità. Da cosa è data? Soprattutto dalla memoria. Dove risiede la memoria? Anche nei libri. Con questo percorso, Mankell conclude la sua divulgazione sulla serie del commissario Wallander. L’autore un giorno, in Africa, vide una bambina appartenente ad una comunità quasi del tutto composta da orfani per via dell’ AIDS. La bambina gli voleva mostrare un qualcosa che lo stesso Mankell definirà “il libro più importante della sua vita”: era un foglietto di carta ripiegato, al cui interno era presente una farfalla azzurra morta. La madre della bambina amava le farfalle azzurre. Perché di questa storia? Perché l’autore vuole sottolineare l’importanza dell’identità degli individui, identità che si delinea anche nei racconti dei libri. L’importanza di leggere quindi, importanza che Mankell vede venir meno al tempo d’oggi, osservando come i critici letterari odierni non siano capaci di svolgere il loro lavoro. Lo scrittore si sofferma quindi sulla sua idea di scrivere romanzi, ed in particolare di scrivere i gialli di cui si occupa. Egli si rifà al personaggio di Sherlock Holmes come modello investigatore, e alla drammaturgia greca come filo conduttore della trama delle sue storie. I gialli, secondo Mankell, devono esprimere le contraddizioni della società in quanto loro stessi sono gli specchi della società. Non più una staticità narrativa, ma un continuo dinamismo dell’intreccio, che proprio attraverso le contraddizioni della natura umana, rende i personaggi “vivi” nella storia. Impensabile un Poirot o un James Bond che ha bisogno di iniezioni di insulina, quanto invece è proprio ciò che accade al protagonista della serie di Mankell. La trama? Semplice narrazione di omicidi e delitti ignoti? No. In accordo con l’intento di “rispecchiare la società”, l’autore descrive il labile equilibrio fra democrazia e sistema giudiziario, dove l’uno non può affermarsi se l’altro non funziona correttamente. Proprio su questo tema Mankell incentra la sua analisi critica delle società odierne, sperando in un miglioramento futuro. “Le strutture politiche ci sono” – egli afferma- “ma occorre saper farle funzionare”. Concludendo, Mankell porta all’attenzione degli uditori un aneddoto tanto semplice quanto profondo: egli si trovava su una spiaggia africana, quando un ragazzino gli si avvicina ponendogli una domanda. Chiedeva: quando due persone si baciano, chi delle due chiude gli occhi? Ad una domanda tanto semplice, Mankell non seppe dare risposta; sdegnato il ragazzino se ne andò. Solo qualche tempo dopo, Mankell si accorse come in un paese dove non era usanza lo scambio di baci fra persone, una domanda del genere era molto più “tecnica” e profonda di quanto non si possa credere. Lo scrittore vuole sottolineare come, alla base delle sue considerazioni sulle società odierne e sui loro sistemi governativi, non si possa non tenere in considerazione le diversità politiche, sociali e culturali. Da questo si può partire, per uno sperato cambiamento.
Claudia Formigoni, Eller Conti, Sofia Tarricone, Marta Diolaiti.
Galeotto fu il libro
Liceo classico “L. Ariosto” – Ferrara
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.