Marco Tomatis alla JaquerioSiamo usciti dal secondo incontro con il “nostro” autore, Marco Tomatis, con la certezza che uno scrittore nell’affrontare il suo lavoro non deve essere solo spinto da una smisurata passione verso la scrittura e dall’estro della sua fervida immaginazione, ma deve essere innanzitutto corazzato di una notevole dose di pazienza e di umiltà. Perché?!
Semplicemente perché deve sottoporre la sua “creatura” alla minuziosa supervisione dell’editor. Ci siamo raffigurati un editor come un correttore ancora più feroce della nostra professoressa di Italiano quando sottolinea di rosso i nostri testi e abbiamo verificato la sua pignoleria, a dir poco maniacale, nel proporre rimaneggiamenti, riscritture e continue revisioni. Molto spesso uno scrittore accetta i suggerimenti dell’editor perché sacrosanti, ma può avere – per fortuna – la possibilità di replica. Quindi si innesca un meccanismo di invio e rinvio di una pagina, come pure di poche righe, che finisce quando si arriva all’aggettivo o all’avverbio più adatto o si eliminano delle fastidiose ripetizioni che magari vengono notate solo all’ultimo momento.

Tomatis alla Jaquerio“Un libro, in fondo, è fatto solo di parole, ma funziona veramente se le parole vengono scelte accuratamente e vengono accostate bene le une alle altre” ha spesso ribadito Tomatis. A dimostrazione dell’importanza dell’editing narrativo ci erano state proposte dallo scrittore, nel primo incontro, circa venti situazioni diverse, dalla sensazione di un bacio tra due ragazzi alla descrizione di un caffè pessimo o di un paio di occhi che stanno per piangere ecc…. Il compito consisteva nello scegliere una situazione e svilupparla usando solo cento parole. Svolto il lavoro, glielo abbiamo inoltrato e Tomatis ha fatto l’editing di tutti i nostri elaborati. Stamattina ci ha presentato le sue correzioni, ci ha fatto capire come si può rendere più efficace, dal punto di vista narrativo, un brano e ci ha fatto vedere come altri scrittori hanno affrontato le medesime situazioni.

Marco TomatisÈ stato emozionante sentire il commento di uno scrittore sui nostri lavori ed utile avere dei suggerimenti che diano smalto ai nostri testi. Abbiamo capito che un uso audace di un termine o un ardito accostamento tra due parole crea un’immagine irripetibile che incide sulla fantasia e sulle emozioni del lettore. La cura dello scrittore verso il suo prodotto non si ferma all’editing, infatti bisogna studiare il titolo del libro e scegliere la copertina che farà da vetrina allo stesso. Nel precedente incontro Tomatis ci aveva proiettato l’anteprima della copertina di un suo libro in uscita a maggio; ebbene, è già stata modificata e oggi abbiamo visto quella definitiva. Siccome un libro “serio”, come lo definisce Tomatis, richiede studio e rigore, è anche indispensabile la documentazione, che si può trascurare solo se l’argomento del libro è puramente fantastico. Ad esempio, prima della stesura di Lorenzo e la Grande Guerra, l’autore ha visitato una zona della Slovenia che conserva ancora tracce evidenti di quel conflitto. È una sorta di museo all’aria aperta collocato in una zona impervia e boscosa, come abbiamo avuto modo di constatare attraverso il suo abbondante materiale fotografico visionato.

Marco Tomatis alla Jaquerio di Buttigliera AltaUn libro non rappresenta solo il prodotto finale di un lungo lavoro, ma a sua volta può essere il trampolino di lancio per nuove future iniziative. “Dei libri non si butta niente” ha ribadito Tomatis. Infatti le illustrazioni – realizzate dalla moglie Cinzia Ghigliano – di un suo libro, Il Formaggio, hanno dato lo spunto per la creazione di costumi in gommapiuma realizzati per il carnevale di Ghemme, mentre dal libro Odore di guai è nata la locandina di uno spettacolo teatrale. Un momento dell’incontro è stato dedicato alle nostre curiosità sui libri di Tomatis che stiamo leggendo. Com’è nato quel personaggio? Perché una data situazione è stata presentata in un certo modo? Perché per quel libro è stata scelta la conclusione e l’altro libro ha invece un finale aperto? Da dove è stata tratta l’ispirazione per il tal altro libro? Perché il flashback? Perché i genitori separati? Ma lei ha conosciuto Enrico? Insomma abbiamo passato al setaccio Il mondo nei tuoi occhi, Un anno dopo l’amore, Odore di guaiLorenzo e la Grande Guerra, La crociata di Margherita, Come Checco detto Finocchio si salvò, Forever, Luna nella foto, Ho attraversato il mare a piedi e, se qualcuno di noi non ne aveva letto qualcuno, questa è stata l’occasione per fargli scoprire un nuovo libro. Le due ore anche questa volta sono passate in fretta e tranquillamente, nonostante fossimo ripresi dall’occhio vigile della telecamera del regista Fabio Ferrero. La mattinata si è conclusa con le foto di rito, l’intervista a tre nostri compagni e un arrivederci al prossimo incontro quando Tomatis sarà accompagnato da Marlen Pizzo, un’attrice professionista, e ci porterà – se gli sarà possibile – una sorpresa che non ha voluto anticipare a nessuno. Aspettiamo impazienti il 26 aprile.