Una delle chiavi della storia dell’umanità è la continua ricerca di relazione tra popoli, di andare al di là della propria comunità, spostandosi in cerca di territori sempre più vasti. Questo, nel tempo, si è tradotto in una costante interdipendenza, accresciutasi sempre più nell’attuale mondo globalizzato.
Un’esempio ne è stato Mazzini, grande patriotta italiano, che si immaginò una rete ferroviaria Italiana ben prima dell’Unità, credendo in un mercato nuovo, passando così dal pensiero all’azione.
Seguendo queste orme, alla Sala Azzurra del Salone del Libro di Torino, viene presentato il progetto METR, una nuova Via della Seta che collegherà l’Occidente con la Cina.
Presenti in sala il Sindaco di Torino, Piero Fassino, promotore dell’iniziativa, Ernest Sultanov, Limen Wo, Jan Harder e l’architetto Mario Virano. L’idea è quella di una linea ferroviaria ad alta velocità, capace di collegare Torino-Pechino in un giorno, passando per i più grandi centri urbani dell’Europa e del sud est Asiatico, fino al Far East. Il progetto, che è all’interno del libro bianco “Metro of the METR”, redatto con i contributi di ventotto esperti, contenente una serie di articoli atti a “costruire il nostro futuro, un futuro che è presente in forma implicita e che va trasformato in forma esplicita, grazie un supporto tecnologico e finanziario.”Importante anche il ruolo della Russia, grande polo per METR, dove si è potuto avere un contatto video messaggio con il ministro Sergej B. Ivanov, il quale la definisce “un’eccellente iniziativa per un futuro che potrà essere solo comune”.
Ciò che viene ribadito più volte è il realismo e la lungimiranza di tale progetto. Esso, infatti, è ben cosciente delle difficoltà di carattere geopolitico legate a particolari regioni geografiche, che si chiudono in integralismi religiosi e ideologici. Durante i conflitti, infatti, la soluzione non è spingere all’isolamento, ma cercare di creare una mobilità, che si concretizza in fattore di interdipendenza, giovando su una migliore integrazione, sia umano-sociale che economica. L’idea è di riproporre l’intuizione di Marco Polo sfruttando le tecnologie moderne, ai fini di migliorare l’integrazione delle diverse economie. Il concetto è quello di costruire una “metropolitana di grande scala”, che agevoli i trasporti in un mondo sempre più piccolo.
Fassino, in particolare, sottolinea il cambiamento degli spazi negli ultimi decenni, e di come la popolazione si stia aggregando sempre più nei centri urbani, comportando ad un’organizzazione a scala locale sempre maggiore.
Dunque, il progetto non è un’utopia, ma una salda ambizione, con obbiettivi sopratutto economici, ma con anche l’ulteriore pensiero di ampliare gli orizzonti sociali.
Gurizzan Sara, Federica Pili
Liceo M. Grigoletti, Pordenone
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