Il lavoro di traduttore non è mai stato un lavoro semplice: lo ha dimostrato nell’incontro di oggi Ottavio Fatica, parlando del suo corrente lavoro, riguardante la nuova traduzione del primo volume di uno dei best-seller più conosciuti al mondo: Il Signore degli Anelli. Nel corso dell’incontro, con la partecipazione dello scrittore Roberto Arduini (membro dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani) e la mediazione dell’autore Alessandro Mari, sono stati presi in considerazione i difetti di traduzione presenti nella copia italiana del famoso romanzo, che circola in Italia da ormai 65 anni. Nel ’67 fu infatti tradotta una prima versione dei primi due volumi dell’opera da una giovane ragazza di soli diciassette anni, appassionata della saga e spinta dal desiderio di renderla accessibile anche agli italiani (essendo il romanzo di origini inglesi). Un esempio che Fatica ha riportato dal testo è stato quello degli aggettivi: ad un solo aggettivo nella versione inglese, ne venivano associati tre italiani, errori che non solo rendevano il testo più pesante agli occhi del lettore, ma aumentavano considerevolmente la lunghezza del romanzo.

Un altro importante errore è stato che nella versione originale i vari personaggi, creature provenienti da regni diversi, utilizzano registri linguistici molto differenti: dai più basici, quello degli Hobbit ad esempio, ai più complessi, come quello degli Elfi. Al contrario nella versione italiana lo stile linguistico è sempre lo stesso, particolare che impoverisce l’opera.

L’incontro si è concluso con l’augurio di buona fortuna e buona riuscita ad Ottavio Fatica da parte di Alessandro Mari per il l’impegnativo lavoro.

Vesna Frangipane e Carolina Fanzago