Oggi 20 novembre, Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia a Lampedusa è stato inaugurato il Centro Studi di Ibby che vuole essere luogo di ricerca e operatività per la letteratura per l’infanzia e il ruolo che ha nella crescita di una persona e di un paese.
È stato possibile grazie ad Ibby internazionale www.ibby.org che ha accolto il progetto di Ibby Italia e vuole sostenerlo. Insieme ai volontari italiani questa volta c’era una delegazione internazionale (Belgio, Olanda e Francia) che hanno seguito i lavori e hanno partecipato ai laboratori con i ragazzi, stupendosi dell’attenzione con la quale, nonostante le lingue diverse, hanno seguito le loro letture, e le parole che hanno portato a Lampedusa.
Sono stati giorni intensi per tutti i volontari: da una scuola all’altra, da una classe all’altra, con i nostri libri e le nostre parole, i laboratori per i più piccoli, le discussioni con i più grandi. Domani l’Ibby Camp si conclude ma, al contrario del mio ultimo campo, due anni fa, non rimpacchettiamo il libri e non chiudiamo la Biblioteca, che continuerà a vivere e dove presto partiranno i lavori di ristrutturazione, come ci ha confermato Giusy Nicolini, Sindaca di Lampedusa.
Anzi, è stato aggiunto un pezzetto in più: il Centro studi che da oggi potrà ospitare autori, studiosi, ricercatori che qui a Lampedusa troveranno terreno fertile per capire quanto i libri possano lasciare segni e seminare, possano nutrire menti e rendere meno spaventoso il presente.
Uno dei temi che mi è capitato di affrontare, soprattutto nelle classi delle superiori , è quello della partecipazione. Più volte in questi giorni ho letto l’articolo 2 della nostra Costituzione. Che ci dice che abbiamo diritti inviolabili. Che lo Stato li difenderà. Ma che abbiamo il dovere di partecipare alla vita politica, economica e sociale di questo paese. La partecipazione è stata la chiave di volta qui a Lampedusa, in questo progetto di Biblioteca.
Stamattina, prima della inaugurazione del Centro e la Festa in Biblioteca per celebrare il 20 novembre, dalle 8,30 alle 13 ho fatto i miei incontri. Ho incontrato una classe di 3 liceo che ha l’unico migrante che si è fermato a Lampedusa: un ragazzo che ha vissuto una tragedia inenarrabile, che si è fermato qui a studiare, che pensa che qui possa costruirsi un futuro. Una classe fantastica, di quelle che si possono incontrare spesso, ma con una esperienza unica. E una tenacia, una curiosità che ti riempie il cuore. E poi ho ritrovato Oscar!!! Oscar che aveva 10 anni quando l’ho conosciuto, Oscar che mi aveva detto, due anni fa: “Via Roma d’inverno è la via dei fantasmi, con la biblioteca non lo sarà più”. Oscar ora è in seconda media , vuole fare il cuoco, ed è un lettore straordinario. Ha la faccetta magra e sveglia, due grandi occhi azzurri e, insieme ai suoi compagni è una forza della natura.
Oscar, Chiara, Adam, Francesca, Mayla, Tommasino e tanti altri (compresi adulti responsabili, insegnanti e cittadini) sono i volontari della Biblioteca, la sentono loro e quando la Biblioteca (speriamo entro aprile 2016) sarà pronta, dovranno trovare un adulto bibliotecario capace di interagire con loro, di essere guida ma anche capace di non perdere la ricchezza dell’impegno di questi ragazzi. Riparto dall’isola serena. Perché le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi di Lampedusa stanno partecipando. E per questo il mondo mi fa un po’ meno paura.
Della Passarelli, Sinnos
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