L’incontro ”Dove mi porta la spiritualità ”, svoltosi nello Spazio Autori  alle ore 13:00, si é sviluppato intorno al tema: come la fede può dare un senso alla vita? I due relatori Paul Chatfield e Paolo Jugovac commentano i libri La voce di Dio nella sofferenza. Il dolore dell’uomo e l’esperienza di Gesù di Nancy Guthrie e Pensieri segreti di una improbabile convertita di Rosaria Butterfield.

Il primo libro tratta della sofferenza: di quanto sia difficile mantenere la lucidità quando tutto ciò che ci circonda é buio; di quanto sia difficile rimanere attaccati alla realtà quando il dolore dilania il corpo e fa vacillare ogni credenza e fede. La scrittrice esprime questi sentimenti perchè li conosce molto bene, avendo perso due figli. Il suo libro si struttura sulla domanda: “Se Dio é buono, come può farmi soffrire?”. La domanda che ogni fedele si pone quando si sente sconfortato dalla vita e a cui l’autrice cerca di dare risposta ripercorrendo le vicende di Gesù raccontate nei Vangeli.

Paul Chatfield, laureato in Teologia e consulente spirituale, più volte é intervenuto ribadendo che credere in Dio non é solo un fatto di fede, ma anche di mente e soprattutto di cuore. Credere in qualcosa di superiore, nella spiritualità, é un`esperienza profonda che puó in alcuni casi cambiare totalmente la vita delle persone. Come é successo alla protagonista del secondo libro, preso in considerazione per l’incontro. L’autrice é lei stessa, la protagonista della sua opera: una professoressa di lettere dell’universitá, dichiaratamente omosessuale e sostenitrice della comunità LGBT. Lei trova la sua identità nell’essere omosessuale e ha sempre mantenuto una posizione critica riguardo alla religione cristiana. Giunta ai quarant’anni, ora inizia a guardare da un’altra prospettiva la figura di Dio e pian piano abbandona la sua estraneitá alla religione e si affaccia al mondo della spiritualitá.

Durante l’incontro Paul Chatfield sottolinea più volte l’importanza che la fede ricopre nella vita di tutti i giorni, come supporto morale e spirituale. Considera poi che se Dio rispondesse a tutte le preghiere e suppliche delle persone, sarebbe come uno schiavo e non l’essere superiore che è. In conclusione la fede e la spiritualità sono importanti perché possono dare una svolta alla vita delle persone, farle sentire complete e dare loro un senso di pace e benessere.

 Caterina Lollini e Sara Meneghini