La 31a edizione del Salone del Libro di Torino, ospitato anche quest’anno negli spazi del Lingotto dal 10 al 14 maggio, avrà come paese ospite la vicina Francia. Situata a pochi chilometri dal confine la città di Torino intrattiene da sempre frequenti scambi con questo grande paese, importanti sia per l’economia che per la cultura e testimoniati in città anche dalle ultime mostre di artisti francesi, organizzate in collaborazione con il Musée d’Orsay di Parigi.Testimoniata anche dall’ampia partecipazione di pubblico agli incontri con gli scrittori Daniel Pennac, Annie Ernaux e Mathias Enard, durante la scorsa edizione del Salone. Come tutti gli anni il Salone si tiene nel mese di maggio e la scelta della Francia non poteva quest’anno trascurare il 50o anniversario del 1968 iniziato proprio con il “Maggio francese”, che verrà rievocato anche grazie alla presenza del filosofo e sociologo Edgar Morin, uno dei padri del pensiero contemporaneo. La scelta di ospitare la Francia è stata molto apprezzata dall’Institut Français d’Italie, che organizzerà la presenza degli autori francesi e francofoni al Salone. Francia e Italia sono molto più di due semplici paesi confinanti: le loro storie, le loro culture, i loro popoli sono legati. Una relazione speciale nutrita dal passato ma rivolta al futuro, per richiamare il tema del Salone. Sempre di più, infatti, per affrontare la complessità del mondo, Francia e Italia hanno bisogno di arricchire la loro relazione, di lavorare, insieme, per una migliore comprensione reciproca delle due società, della loro creazione artistica e letteraria, del loro pensiero.
Tornando allo specifico del Salone, l’editoria, il legame tra i nostri due paesi è testimoniato dagli oltre mille libri tradotti in Italia, dal francese, nel 2017.
È importante infine considerare come la produzione letteraria francese non sia limitata entro i soli confini dello stato, ma tocchi tutti i paesi francofoni e dunque l’orizzonte può estendersi a scrittori di diverse aree culturali, rendendo il confronto con la Francia un confronto con una società complessa e plurale.

Ada Pubella, Liceo Classico Vittorio Alfieri di Torino