Il viaggio sia come possibilità che come pericolo e i rischi corsi dai minori migranti non accompagnati: questi sono stati i temi principali dell’incontro che si è svolto stamattina presso l’Arena Bookstock. Erano presenti quattro ospiti, e l’incontro era coordinato da Fabio Geda con le conclusioni di Piero Gastaldi. Due degli ospiti avevano vissuto tutto ciò sulla loro pelle: Alì Ehsani, autore di Stanotte guardiamo le stelle, dove racconta il suo viaggio di 5 anni intrapreso verso l’Europa dall’Afghanistan dopo aver perso, a soli 8 anni, la famiglia e Alì Issa Hakouma, partito dal Ciad a 9 anni e costretto a vivere esperienze estreme durante la guerra civile in Libia. Gli altri due ospiti, invece, hanno trascritto quello che due giovani migranti hanno raccontato del loro viaggio: Francesca Barra, autrice di Il mare nasconde le stelle, dove è narrata la vicenda di Remon, ragazzino egiziano che, subendo persecuzioni poiché cristiano copto, ha dovuto abbandonare la sua famiglia sperimentando la paura e la solitudine fino alla sua adozione da parte di una famiglia italiana, e Luca Attanasio, che nel suo libro Il bagaglio racconta la vita di Keita che dopo aver lasciato la Costa d’Avorio ha attraversato il deserto ed il mare per arrivare in Italia.

Il numero di profughi, soprattutto minori non accompagnati, è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, e le testimonianze ricevute hanno fatto comprendere i problemi degli scafisti in Africa e dei centri di accoglienza europei.

Piero Gastaldi ha concluso dicendo che attraverso queste testimonianze si può e si deve trasmettere un messaggio e che la speranza del futuro sono i profughi che viaggiano verso una meta migliore.

                                                                     Maria Isabella Gallo, Filippo Moratelli, Liceo Ariosto