Maschio, ti sei mai sentito una bestia? Potrai anche dire di no ma Francesco Piccolo lo sa e adesso anche tutte le donne che hanno letto il suo ultimo libro: “L’animale che mi porto dentro”.

Piccolo,vincitore del Premio Strega 2014, in questo suo lavoro ha deciso di porsi il problema della natura arrogante del genere maschile. Raccontando con ironia la vita di un ragazzo che dall’infanzia fino all’età adulta rimane legato ai tipici stereotipi, l’autore dimostra che non si può fare affidamento a un’evoluzione comportamentale maschile, in quanto questa non sempre realizzabile. Ma “più il libro piace, meno mi vogliono incontrare” afferma lo scrittore, poiché i lettori, intimoriti dai falsi cenni autobiografici nel testo che creano una cattiva immagine dell’autore, sono restii a volerlo conoscere realmente. Ne sono un chiaro esempio di questo fraintendimento alcuni episodi della vita privata di Piccolo: con umorismo descrive lo sguardo severo rivoltogli dalle madri fuori dalla scuola di suo figlio, che si sentivano osservate dagli occhi del maschio del romanzo e non da quelli del vero Francesco. Fortunatamente, come ha riferito Piccolo durante la conferenza di presentazione del romanzo, col passare del tempo i libri tendono ad allontanarsi dall’autore e avvicinarsi al lettore, permettendo così a lui stesso di liberarsi di tutte quelle precedenti falsità.

Nonostante l’animale che si porta dentro a volte prenda il sopravvento, Francesco Piccolo è fiero di essere un maschio.

Benedetta Casella e Elisabetta Mottola, Liceo Alfieri