Un’infanzia difficile e contrastata quella di Leonor Fini, pittrice di successo che ha vissuto nel Novecento. Ci racconta la sua storia Corrado Premuda, l’autore del libro Un pittore di nome Leonor, Editoriale Scienza.
Leonor nasce nel 1907 in una famiglia un po’ difficile: infatti il padre e la madre litigano in continuazione per la figlia. Il padre vorrebbe portarla con sé a Buenos Aires e, non riuscendo ad accordarsi con la madre di Leonor, cerca di rapirla più volte, fortunatamente senza successo. La madre, a questo punto per proteggerla, le taglia i capelli e la veste da bambino, in modo tale che lui non la riconosca.
Leonor all’inizio prende questo travestimento un po’ come un gioco. Intanto si afferma il suo talento per il disegno, vince anche un concorso a quattro anni e mezzo, destando lo stupore degli altri concorrenti più grandi.
Il titolo del libro è al maschile perché Leonor, anche nell’adolescenza, si diverte a travestirsi da ragazzo. Corrado Premuda ci ha raccontato un episodio della vita della pittrice: quando le fu affidato il primo importante incarico i committenti si aspettavano di trovarsi di fronte ad un pittore e non a una ragazza. Questo ha fatto sorridere Leonor perché voleva dire che la sua bravura era paragonabile a quella di un uomo. Infatti in quell’epoca le donne non erano considerate nel mondo dell’arte perché ritenute inferiori. Così Leonor abbatte questo pregiudizio contribuendo a modificare il modo di pensare di quel tempo.
A ventiquattro anni, Leonor si trasferisce a Parigi dove si stabilisce continuando a dipingere.
Corrado Premuda, dopo averci presentato la storia di questa pittrice, ci ha rivelato il motivo per cui ha deciso di scrivere questa biografia: ha dedicato tante parte del suo lavoro alla storia di Leonor, ha realizzato un documentario sulla sua vita (che è possibile vedere sul sito di Rai Storia), ha tradotto numerosi libri di Leonor scritti in francese, quindi l’idea di farne un libro per ragazzi è nata quasi spontaneamente.
Emanuela, Liceo Teatro Nuovo, tutor Fuorilegge; Federica Guzzi Susini, I.C Peyron.
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