Giuseppe Tornatore partecipa al Salone del Libro dedicandoci un incontro in cui sfata le difficolta’ incontrate che hanno impedito la realizzazione del film, tratto dal suo ultimo romanzo Leningrado.

Agosto del 1942, Leningrado e’ sotto l’assiedo delle truppe naziste che prevedono di radere al suolo la citta’ di San Pietroburgo in soli tre mesi. Ma questo non avverra’ mai, forse per il carattere che definisce questi abitanti: il senso di coesione. Tornatore vive le strade gelide e grigie di Leningrado per un anno intero, cosí da potersi fondere con i valori diversi dalla sua cultura: ” ti devi sentire uno di loro ed e’ questo che rende il mio mestiere uno dei più belli”.  Leningrado é una bolla di ghiaccio, la fame é “un ospite inquietante”, un verme che si é appiccicato alla vita delle persone; e nelle piazze, cadaveri al posto di mercati. Anche gli animali sono spariti, non si ode neanche lo squittio di un topo o l’ululare di cani randagi. Leningrado é massacrata, e Tornatore ha il desiderio di raccontare a tutti la sua storia. Peccato che la realizzazione del film si mostrerá più dura di quanto sembrasse.

Le difficoltá non sono legate genericamente al costo eccessivo delle scene, bensí al ruolo arduo degli attori che per riprodurre in modo più realistico lo sfinimento dei civili, avrebbero dovuto dimagrire eccessivamente. Date queste limitazioni, Tornatore decide di comunicarci le emozioni, le storie, la distruzione  e la forza dei civili attraverso parole racchiuse in un libro e, nonostante il suo progetto fosse ambizioso, lui stesso dichiara che “L’ amarezza é annullata dalla grandezza dell’esperienza”. Tornatore ammette di avere un particolare legame con la musica, poiché la considera un linguaggio universale, infatti la protagonista del libro é una violoncellista e difende la sua famiglia, grazie alla straordinaria forza che solo una donna può avere: l´eterna tenacia.

Le sue parole sono state come fari che hanno illuminato laddove era ancora tutto oscuro e condividendo con noi il “non essersi sbagliato ad innamorarsi di questa storia” l’incontro si é concluso.

Benedetta Crivellaro, Ester Dall’Olio