Un sogno in fuori gioco, pubblicato da Einaudi Ragazzi, narra la storia di Daniel, un ragazzo del Camerun, che giunge in Italia per giocare a calcio nella squadra Virtus F.C. Qui incontra Mattia, Tobia, i fratelli Noce e gli altri compagni di squadra i quali, nel vederlo giocare, sono stupiti dalla sua bravura nel segnare goal, sebbene non conosca tutte le regole del calcio, come quella del fuorigioco.
Un giorno, durante un allenamento, Daniel cade e si fa male a un ginocchio. Viene quindi portato in infermeria dove il medico dice che dovrà essere ricoverato per fare accertamenti più approfonditi. Daniel esce accompagnato dal suo procuratore, ma da quel momento il ragazzo sparisce e non si farà più vedere agli allenamenti.
Mattia, l’amica Ilaria e gli altri compagni sono preoccupati per la sua assenza.
Un giorno Ilaria, ascoltando per caso una conversazione tra il Presidente e l’allenatore della squadra, viene a scoprire che Daniel era stato portato in Italia clandestinamente e che era stato “scaricato” dalla società perché era facile sostituirlo con altri bambini africani anche più bravi di lui.
I ragazzi si mettono allora alla ricerca dell’amico e scoprono una realtà incredibile: la tratta dei baby calciatori che, dai paesi dell’Africa e dal sud America, vengono condotti in Europa da procuratori senza scrupoli con il miraggio di grandi guadagni.
Per fortuna la vicenda di Daniel è a lieto fine anche se non tutti i ragazzi come lui hanno la stessa fortuna.
La lettura di questo libro è stata per me molto illuminante perché ignoravo l’esistenza delle situazioni che vivono alcuni bambini stranieri che vogliono entrare nel mondo del calcio: per uno che ce la fa, molti invece sono sfruttati e poi abbandonati al loro destino.
Ne consiglio quindi la lettura ai miei coetanei, soprattutto a quelli patiti di calcio, perché da questa storia è possibile capire che non è tutto oro quello che luccica.
Matteo Santise, 2 H Scuola Media Peyron
Redazione FuoriLegge
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.