In un’Europa dominata da forti differenze sociali ed economiche, all’Internazionale di Ferrara viene dedicato dello spazio per l’approfondimento di questo tema. Vengono dunque interpellati alcuni esperti italiani come Linda Laura Sabbadini e Marco Buti, con un contributo straniero giunto da Michael Braun, giornalista e radiofonico tedesco, e James Politi, corrispondente del Financial Time.
Dopo anni di crisi, nella configurazione territoriale mondiale alcuni paesi sono riusciti a recuperare i danni subiti, a differenza di altri: è questa una delle prime disuguaglianze che caratterizzano la nostra epoca. Una delle principali cause dell’aggravarsi di tali disuguaglianze può essere trovata nella globalizzazione, che sempre di più sta perdendo consensi. Per quanto concerne il reddito procapite a livello mondiale possono essere distinti due fronti: nel primo possono essere raggruppati i paesi ricchi, che si trovano ormai da anni in una condizione di stallo, opposti ai paesi emergenti, le cui economie stanno diventando sempre più forti. Nell’ambito dei paesi ricchi, invece, ci si trova in una situazione di stabilità aggravata dalla presa di potere delle tecnologie e dall’apertura verso gli stranieri. Per approfondire meglio la questione europea, ci vengono offerte visioni diverse: Michael Braun ci descrive una Germania che a prima vista può sembrare una sorta di paradiso se la si confronta all’Italia, ma che nasconde in realtà grossi problemi. Se per quanto riguarda la disuguaglianza sociale e la disoccupazione, i dati tedeschi spiccano tra i migliori, non si può dire la stessa cosa nell’ambito della crescita dei redditi. E’ proprio in questa situazione che si viene a delineare la figura del cosiddetto working poor, consistente nel lavoratore che pur impegnandosi non riesce a guadagnare abbastanza. Come tentativo di risoluzione del problema è stato imposto un reddito minimo che deve essere rispettato da tutte le varie aziende. Spostandosi più a Nord, abbiamo la possibilità di ascoltare una voce inglese, quella di James Politi, che fornisce un’attenta lettura dell’attuale condizione dei cittadini inglesi, basandosi sulla vicenda Brexit: una forte xenofobia e disuguaglianza, riscontrata tra Londra e le zone circostanti, ha portato gli Inglesi a votare per l’uscita dall’Europa.
Restringendo la discussione sulla disuguaglianza alle diverse età, sono i giovani che si trovano nelle condizioni più critiche: in Italia vengono sostenuti dalle famiglie, mentre all’estero sono abbandonati in condizioni alquanto precarie. Per mettere fine a questa forte disuguaglianza sociale, si deve dare uno sguardo d’insieme e guardare la situazione più da lontano: si devono dunque sanare i problemi economici, favorendo la ripresa e la crescita dei diversi paesi.
Alessandra Bosia e Chiara Marchesin
Liceo classico V. Alfieri e L. Ariosto
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