Il relatore Luca Briasco  insieme agli autori Massimo Carlotto, Luca d’Andrea e Maurizio de Giovanni, ha presentato il libro “Tre passi nel buio”, nato dall’unione di noir, poliziesco e thriller. Come lo stesso Luca lo ha definito, è una “fotografia del grande mutamento che si è verificato nella società e nell’ editoria”.

Maurizio de Giovanni, il primo a parlare, sostiene che nello specifico di un giallo non basti ascoltare gli eventi, dato che il vero successo di questo genere sta nel domandarsi il perché degli avvenimenti. Proseguendo, egli racconta la sua esperienza da autore. Dice di aver cominciato a scrivere in tarda età esordendo con il romanzo “Gli amici della musica” ambientato al teatro San Carlo, dal quale ha compreso l’importanza del raccontare la realtà attraverso rigorose ricerche. Ama personaggi dinamici, che cambiano, invecchiano e si innamorano perché questo lo rende vivo anche se così facendo la storia prima o poi avrà un termine.

Luca d’Andrea, scrittore di thriller, spiega cosa si nasconde dietro alla realizzazione di un libro di questo genere. Un thriller possiede una storia che si compone sulla base di una rigida struttura di ricerche, la “gabbia”. Come lui stesso sostiene, ogni storia necessita di un pizzico di follia che a sua volta provoca l’immagine di fondo da cui partire; una volta realizzata, la sensazione che lo scrittore prova è di liberazione totale.

Massimo Carlotto, scrittore di noir, afferma che il giallo nella società odierna ha un peso molto rilevante e si è evoluto rispetto al passato. Questo è dovuto al fatto che al giorno d’oggi siamo molto a contatto con la criminalità e che il pubblico desidera storie che hanno agganci con la realtà. La ricerca di una storia avviene attraverso le esperienze e le realtà di tutti i giorni.

In conclusione la ricetta per un buon giallo è la sua parte di realismo.

Marta Mulazzani e Rebecca Sarah Mondaini