Si identifica con il termine street art una macrocategoria artistica che include tipi di arti tra loro molto diverse. Per approfondire questo tema vengono intervistati tre esponenti di questo genere: Agostino Iacurci, uno street artist famoso per i suoi “uomini giganti” e le loro tinte, Alice Pasquini, anche lei street artist conosciuta per caratteristiche figure femminili, inoltre realizzatrice di progetti internazionali, anche in ambito sociale, e infine Jessica Stewart, inizialmente blogger americana, trasferitasi a Roma, dove si dedicò alla cura di diverse mostre. Punto di partenza è il tentativo di fornire una definizione di questo genere artistico: può essere descritto come un contenitore artistico in cui inserire pratiche molteplici dalla facile comprensione. Tra le sue caratteristiche c’e la commissione, già nota e effettuata, ma anche la pittura, tornata in voga dopo un periodo di disuso. Essa è un’arte contestuale, dal momento che rispecchia le circostanze storico-culturali in cui opera l’artista. Pur essendo arrivato tardi in Italia rispetto ad altre nazioni, come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia, il nostro paese si trova oggi ad essere uno dei principali esponenti di questo fenomeno artistico. E’ inoltre un genere denotato da una forte effimeratezza, cosa di cui sono consapevoli gli artisti stessi, e da una produzione collettiva, che include chiunque desideri dare il proprio contributo. Nella storia della street art è stato fondamentale l’apporto degli strumenti tecnologici nella diffusione di immagini ritraenti diverse opere: questo provocò l’aumento del pubblico interessato a questa forma d’espressione, anche se carente in quanto a formazione. Con l’invenzione dei social network sempre più spesso ci si imbatte in fotografi improvvisati: si giunge quindi a parlare di un tema fondamentale, ovvero il rapporto tra artisti e fotografi. Può essere descritta come una forma di simbiosi, dal momento che l’uno necessita dell’altro per ottenere fama. E’ dovere del fotografo, però, lasciare spazio all’artista. Non sempre però gli street artist sono disposti a firmare le proprie opere. Si sfocia quindi nell’anonimo causato dalla mancanza di sostegno e tutela da parte dello stato. Ci troviamo in una situazione ambigua, dovuta alla scarsa chiarezza del limite tra legalità e illegalità: infatti vengono spesso intentate cause contro gli street artist che allo stesso tempo si trovano soggetti di mostre e gallerie. In conclusione, si può citare un altro utilizzo di questo genere: esso ha infatti la capacità di riqualificare una zona trascurata, all’altezza di una delle migliori ristrutturazioni.
Bosia Alessandra e Chiara Marchesin
Liceo classico V. Alfieri e L. Ariosto
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