Per offrirci una spiegazione del mondo dell’arte contemporanea, in veste di ospite del Salone del Libro 2016 si presenta Mario Perniola, filosofo, saggista e teorico dell’arte contemporanea. Con gli interventi di Vincenzo Trione, preside della facoltà di Arti, turismo e mercati, e di Sara Strippoli, Perniola ci illustra nel suo libro “Arte espansa”, in cui si delinea un cambiamento nel concetto di arte moderna. Lo scrittore con la parola “svolta fringe dell’arte”, definisce questo nuovo mondo, in cui la categoria stessa di arte ha subito dei forti cambiamenti: si sono infatti aggiunte numerose categorie che inizialmente non erano tenute in considerazione. Un’arte che può quindi essere definita espansa, in base alla sempre più frequente assimilizzazione all’interno di questo mondo di oggetti che precedentemente non venivano considerati proprie opere d’arte. Iniziano, inoltre, ad essere considerati artisti, persone che non hanno propriamente ricevuto una formazione in questo ambito. Definendo eurocentrico il nostro concetto di arte, ci ricorda che al tempo dei Greci essa era chiamata con lo stesso termine proprio delle arti pratica. Nella concezione moderna, assume il suo significato al tempo di Alberti, Leonardo e Michelangelo a Firenze nel 1500. Non è quindi una nozione metaforica, ma si riferisce ad una sfera puramente europea. Nel suo intervento, Trione definisce l’opera di Perniola, un libro ibrido tra riflessione teorica e militanza, che media attitudine critica e sapienza fenomenologica del presente. Si identifica inoltre come punto di incontro tra la teoria e la teoretica, tramite un confronto diretto con le opere d’arte. Si può distinguere una suddivisione di questo libro in due parti: la pars destruens, la prima incontrata dal lettore, è scritta con parole severe e critiche rivolte all’arte contemporanea, e la pars costruens, in cui si concentra sulla svolta fringe dell’arte. In questa sezione viene espressa una tripartizione del concetto d’arte in ciò che egli definisce artistizzazione, artisticità e ratificazione. Non esiste più un mondo dell’arte, ma ce ne sono molti che convivono insieme. Nella conclusione trova spazio un discorso in controtendenza: nonostante la forte adesione nel mondo dell’arte a questa svolta fringe, non mancano delle sacche di resistenza.

Alessandra Bosia e Lorenzo Bonasia, Liceo Alfieri