L’Italia si trova faccia a faccia con il suo declino: ecco ciò che pensa Ernesto Galli della Loggia, autore del saggio Il tramonto di una nazione. Retroscena della fine (edito da Marsilio nel 2017) e docente universitario, che, nel dibattito con il giornalista Armando Massarenti, si dimostra instancabile nell’elogiare con nostalgia gli anni del dopoguerra, in cui la nostra nazione si era faticosamente guadagnata la quinta posizione come potenza economica su scala globale, grazie ad una instabile e precaria alfabetizzazione di massa. Sarebbe stato però proprio ciò che ne ha determinato l’ascesa, qualche decennio in seguito, a causarne il declino, ovvero un’educazione non efficiente perché cerca di riprodurre nel sistema scolastico un’inutile eco della società. Una società che mai è stata in grado di creare una democrazia solida, in quanto incapace di ottenere il consenso delle masse se non in cambio di elargizioni, né di abbandonare la sua matrice populista. In un’Italia di cervelli in fuga, di pareri discutibili ed improvvisati e crisi delle industrie, l’emancipazione sembra coincidere per il nostro esperto con un ritorno alla venerazione dei valori antichi.
I pareri dai toni forti e provocatori hanno riscontrato nel pubblico tanta ammirazione quanto biasimo, in relazione alle esperienze e alle epoche dei singoli. Opinioni che vanno controcorrente rispetto ai nostri tempi e vedono in disaccordo soprattutto noi giovani: restiamo ottimisti, impariamo dagli errori degli adulti e guardiamo, sì, al passato, ma solo per trarne stimolo e spunti per un futuro che è nelle nostre mani.
Costanza Luisoni e Teresa Fassetta,
Lieo Alfieri (Torino) e Liceo Grigoletti (Pordenone)
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