Adonis è un poeta e intellettuale del mondo arabo. Nato in un villaggio siriano, ha compiuto gli studi universitari a Damasco, laureandosi in filosofia, successivamente si è trasferito a Beirut dove ha lavorato come insegnante e giornalista e adesso vive a Parigi. Oggi ha presentato al Salone Internazionale del libro di Torino il suo ultimo libro Violenza e Islam che affronta il tema della violenza come aspetto costitutivo dell’Islam.
L’autore,profondo conoscitore della cultura araba afferma che per comprendere la cultura araba è necessario volgere lo sguardo al passato. La violenza è intrinsecamente legata alla nascita dell’islam, che sorge appunto come potere. Questa violenza ha accompagnato la fondazione del primo califfato e attinge a certi versetti coranici e ai primi commenti al Testo. Adonis spiega inoltre che ci sono varie interpretazioni del corano, tre sono le principali: quella Wahabita, molto radicale, quella Sciita e quella Mistica, da lui seguita.L’interpretazione mistica, spiega, all’inizio fu respinta e non accettata in quanto proponeva una rivoluzione all’interno dell’islam.
Nel corso della conferenza è emersa la posizione laica dell’autore che si oppone a una religione istituzionalizzata, impostata politicamente e culturalmente a un’intera società, come avviene in Iran, in Arabia Saudita, in Marocco, negli Stati teocratici.
Durante l’incontro non sono mancate inoltre riferimenti alla condizione della donna,considerata da sempre subordinata all’uomo e trattata come “oggetto”, e alla cultura, inglobata e filtrata dalla politica, che viene limitata per paura di una presa di coscienza da parte della popolazione.
Un libro che tratta una tematica attuale di cui si sente parlare quotidianamente dai media e che consente di capire attraverso le parole di Adonis le motivazioni dei recenti avvenimenti, adatto a tutte le persone che desiderano capire più a fondo l’intera cultura araba.
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