“ Il fumetto a Il Cairo era una forma di letteratura già presente sin dalla fine del 1800”
E’ iniziato così l’intervento di Mouhammad Shennawy, cofondatore della rivista Tok Tok, nata a Il Cairo il 25 gennaio 2010, alla vigilia della rivoluzione.
Shennawy ci ha raccontato un aneddoto curioso a proposito della nascita di Tok Tok: nessuno avrebbe mai immaginato che proprio il giorno del suo debutto sarebbe iniziata una rivoluzione e così il fumettista si è molto sorpreso quando due agenti di polizia lo hanno fermato e gli hanno chiesto di mostrar loro il contenuto della rivista. Ancor più sorprendente è stato il fatto che dopo poche pagine i due agenti si siano messi a ridere leggendo i fumetti satirici, la cui copertina ospitava proprio la caricatura di un poliziotto.
La rivista di Shennawy è stata senza dubbio influenzata da Metro, un libro di Magdy El Shafee, fortunatamente approdato in Italia prima di essere ritirato dal mercato perché dipingeva un Paese che l’Egitto non voleva mostrare. Questo libro si allontana moltissimo dal mainstream: fondamentalmente mostra le ingiustizie della strada della capitale egiziana, tema caro all’autore, attraverso le immagini.
Sia Metro che Tok Tok sono state pubblicate da case editrici indipendenti, libere dal controllo dello stato egiziano, che altrimenti le avrebbe censurate.
Questi due fumettisti, inoltre, hanno creato quasi spontaneamente il Cairocomix, un festival del fumetto arabo unico nel suo genere proprio perché si svolge in un paese orientale, cosa fino ad ora inusuale, e punta a riunire alcuni artisti di questo mondo ancora poco conosciuto.
Grazie a questo incontro, svolto nello Spazio Book, siamo venuti a contatto con un nuovo modo per divulgare la cultura araba in maniera semplice e diretta, l’arte figurativa ed in particolare del fumetto.
Lorenzo Lo Verso, Ines Ammirati
Liceo Ariosto
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