Oggi, si è svolto l’incontro dal titolo Visioni d’artista che ha coinvolto Matteo Pericoli, Stefano Favarelli, Gian Luca Favetto. Questi autori hanno scritto un libro sui loro viaggi, descrivendo i luoghi attraverso immagini e brevi racconti tradizionali raccolti nei paesi che hanno visitato.
Favarelli dice di non riuscire rappresentare le graficamente, prima di averle “provate” fisicamente. Sostiene che ci siano due modi di guardare il mondo: l’occhio fisico, il primo ad essere messo in funzione, e l’occhio dell’immaginazione ovvero il più importante che sta nel tessuto stesso del mondo ed è supportato dall’esperienza. Durante i suoi viaggi l’artista cerca di allontanarsi da stereotipi e pregiudizi e di guardare il luogo in cui si trova con gli occhi di chi lo vive abitualmente.
Invece, Matteo Pericoli ha bisogno di scattare numerose fotografie prima di riassumere in un unico disegno i vari frammenti delle città da lui visitate, in quanto sostiene di non riuscire a ritrarre ciò che vede dal vero.
Due punti di vista molto differenti si ritrovano concordi tuttavia nel sostenere che L’essere artista è non avere una lampada che chiarisca la situazione, ma è riempire quel buio con l’immaginazione: infatti un’opera non è compiuta finché non è il lettore a completarla. Concordano anche nel credere che ciò che non si disegna e quindi si lascia all’immaginazione diventa più importante di quello che è disegnato.
Irene Fortini, Andrea Righi Liceo Ariosto
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.