La primavera digitale,il tema del Salone quest’anno, interessa l’incontro che vede protagonisti Matteo Renzi e Luciano Canfora, coordinati da Piergaetano Marchetti. Il tema della rete si coniuga, infatti, con quello della politica e della democrazia: come (e se) cambiano questi due aspetti, in un tempo in cui tutto è a portata di click? Matteo Renzi risponde dicendo che al giorno d’oggi la rete è tutto: se non hai un profilo su un social network non vieni considerato e cita Michael Bloomberg (attuale sindaco di New York) che si dice stufo di governare con l’assillo dei social network pronti a criticare qualsiasi azione. Tuttavia Renzi tiene a sottolineare il fatto che la realtà virtuale non è quella fisica e i politici devono sicuramente tenerlo presente. Ma non considerare internet, o considerarlo solamente come “strumento per addetti a lavori o per tecnocrati falliti” è sbagliato. Internet è, per il sindaco di Firenze, un pezzo di economia: esso è infatti l’unico settore economico che da 15 anni ha un segno positivo. Internet può essere strumento di approfondimento, non di semplificazione come spesso si pensa. A Marchetti che chiede se Renzi venisse eletto presidente del Consiglio nel 2013, limiterebbe internet, quest’ultimo risponde che non lo farebbe, ma, lo utilizzerebbe come strumento di governo in diversi settori: giustizia, sanità..Per il sindaco dunque, è importante rendersi conto che il mondo intorno a noi cambia, cambiano le condizioni esterne e i modi di comunicazioni; in base a ciò la politica ( in questo caso) deve adeguarsi, e saper sfruttare grande opportunità. Il professor Canfora (che non si trattiene a lungo nell’incontro, per causa di altri impegni) è dell’idea che la “tecnica” è un fattore di storia. Infatti, la tecnica sta cambiando il passo nella politica e nella vita civile in due direzioni: da un punto di vista della velocità con cui si raggiungono i dati,ma dall’altro da un punto di vista dell’esclusione: per Canfora si alza la soglia della possibilità di potersi servire di questi mezzi, e ciò non sempre può essere positivo. In ogni caso per il professore la forza di uno strumento come il web nella politica è dirompente.
Angelica Hamado
Reporter Liceo Ariosto
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