Viviamo come degli automi nel nostro piccolo mondo

Sebbene siamo nell’era della globalizzazione, non siamo ancora del tutto globalizzati.

Descrive così il nostro mondo Lorenzo Cremonesi, giornalista del Corriere della Sera e inviato di guerra. La guerra, infatti, ci sembra lontana, un mondo che non ci appartiene e per quanto ci sforziamo a non farci coinvolgere, inevitabilmente questa guerra ci invade e ci pervade. Siamo una generazione che dà  tutto per scontato, dalle piccole cose, quelle per noi più banali, a quelle più importanti come la vita stessa. Per noi occidentali, la guerra è passata e resta passato. Non è così per tutti: la guerra esiste. Esiste nell’animo di chi ha perso i propri cari, esiste nelle case distrutte ed esiste nei libri. Libri come quello di Cremonesi, libri che raccontano gli effetti della guerra, il terrore che ancora si legge negli occhi di chi l’ha vissuta e di chi ne è rimasto vittima.

Da Caporetto a Baghdad, edito da Rizzoli, infatti, riapre i confini delle vicende di guerra, ripercorre le tragedie e presenta un angolo di visione particolare, in quanto aiuta a riflettere sui drammatici effetti di questi continui soprusi.

 

Alice Pisacane, Federica Verardo

Liceo V.Alfieri, Liceo M.Grigoletti