24 agosto 2016: prima grande scossa nelle Marche. Da quel giorno niente sarà più come prima. Il territorio marchigiano è un territorio ricchissimo di storie e di narrazioni. Anche il terremoto, che ha colpito profondamente questa regione, non fa eccezione. Per questo motivo la Biblioteca civica “A. Passerin d’Entrèves” ha ospitato una mostra fotografica che tenta di raccontare questo evento affidandosi a diversi fotografi e seguendo, come filo conduttore, le Storie dai Borghi della giornalista Loredana Lipperini. In questo modo hanno costruito una narrazione iniziata dalle prime scosse di agosto e ottobre raccontando i problemi, le mancanze istituzionali, i piccoli drammi quotidiani, ma che non si fermi a questo e che ci narri anche la tenacia, la voglia di ricominciare, le storie di rinascita che sono nate e che nasceranno come reazione al terremoto. Ogni fotografia è legata ad una storia perché le storie sono fatte di persone. Forse è il caso di Francesco Drago che, attraverso una poesia, ha descritto a pieno il suo dolore e i suoi problemi quotidiani. “Vivo e sopravvivo. Distrutto il mio paese, mangiata la mia terra. Come in una guerra resisto… Assisto al massacrante dolore di un infinito sisma che distorce le fondamenta del mio presente, del mio passato. Sono distrutto, ma mi rialzerò. Ci rialzeremo più forti e più sicuri di prima”. Sono tanti i “Francesco” che avrebbero una storia da raccontare; che in un istante hanno perso intrecci, momenti, vite. Ora, nella tragedia immensa che stanno vivendo, la ferita più grande è vedere la gente smarrita con poche speranze e tante macerie che fanno male agli occhi e al cuore. Quello che la mostra mi ha insegnato è che un paese è fatto sì di case ed edifici, ma soprattutto di persone pronte a mettersi in gioco perché “siamo tranquilli, ci piace la campagna, mangiare, bere e ballare”. E, se è vero, che le fotografie rimangono così come sono anche se le cose cambiano, questa mostra ne ha catturato la vera essenza. L’osservatore è contemporaneamente dentro e fuori le storie, di cui si sente parte in causa e allo stesso tempo parte lesa.

Marzia Merlone Borla

Liceo scientifico Niccolò Copernico