L’associazione studi internazionali Primo Levi a distanza di due anni dalla prima presentazione ripropone “La nostra lingua manca di parole”, iniziativa nata per permettere una comune condivisione dei testi di Levi. Il fattore che rende unica questa idea è dato dalla lettura ad alta voce di alcune parti dei libri dello scrittore torinese in diverse lingue, eseguita da giovani madrelingua, integrati nella comunità italiana. Sono state scelte 13 delle ben 42 traduzioni pubblicate in tutto il mondo, tra queste anche Cinese, Greco e in esclusiva in Romanès, dialetto di origine indoeuropea parlato dalle comunità rom di tutta europa. Assieme alla lettura è stato presentato anche un DVD che racchiude le riprese della precedente esegesi, tenutasi a Modena. L’iniziativa, come ha spiegato Walter Malosti, è principalmente rivolta alle scuole di tutt’Italia. Domenico Scarpa, direttore del progetto, descrive l’esperienza come un viaggio tra le parole di Levi. Il nome della presentazione prende spunto da un celebre verso tratto da Se Questo E’ Un Uomo, con cui lo scrittore esprimeva la sua difficoltà anche solo nel descrivere le atroci immagini viste nei campi di concentramento.
di Alexandra Maria Craciun e Francesco Dalle Rive del Liceo Classico Alfieri
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.