Ecco, raccolte in un articolo, anche le parole degli altri ragazzi che parteciperanno al Bookblog al Salone 2013, dalla Scuola Media Caduti di Cefalonia di Torino, della calsse 3E ma non solo. Ringraziamo l’insegnante Giuliana Gerla
STIMA
Motivazione
Intesa come stima dell’uomo verso se stesso, la cui mancanza può portare l’ individuo a sentirsi inferiore, provare rabbia, frustrazione, ecc. nei confronti dei successi economici, lavorativi, sociali della donna, vista sotto la nuova luce di rivale e di conseguenza a entrare in conflitto con la stessa, azione che può portare o favorire la violenza sulla donna da parte dell’uomo che manca di stima. Intesa come stima dell’uomo verso la donna, considerandola sua pari, se non di più, date le innumerevoli mansioni di cui una donna si carica e porta a termine ogni giorno; stima per evitare di sfociare nella violenza nei suoi confronti.
Arianna Maretto, Scuola Media Caduti di Cefalonia, Torino
LIBERTÁ
Motivazione
Ogni persona, uomo o donna che sia, ha il diritto di decidere per la propria vita e il proprio futuro; e le scelte devono essere dettate dalla Libertá del singolo e non dalla paura di ciò che potrebbe accadere. Ho scelto questa parola perchè per me è fondamentale che in una relazione (qualunque essa sia: fidanzamento, convivenza, matrimonio..) entrambe le parti rimangano indipendenti e scelgano in qualunque fase della loro vita ciò che è meglio fare, in completa libertá perchè le scelte riguardanti la vita di coppia (divorzi, allontanamenti..) condizioneranno sicuramente il loro futuro.
Sara Tavella, Scuola Media Caduti di Cefalonia, Torino
AUTORITA’
Motivazione
Ho scelto la parola autorità e vorrei che questa fosse eliminata dal vocabolario che i giornali utilizzano spesso riguardo alla violenza sulle donne. Anzi, vorrei proprio che l’autorità dell’uomo cessasse. Credo che nel 2013 il machismo e l’idea che l’uomo sia più forte della donna debbano essere messa da parte, al contrario penso che la donna sia MOLTO più forte dell’uomo.
Luca Giraudi – 3E, Scuola Media Caduti di Cefalonia Torino
RASSEGNAZIONE (parola-spazzatura)
Motivazione
Ho scelto questa parola perché noi donne non ci dobbiamo né scoraggiare, né adattare a questa società dei consumi che vede il nostro corpo come un oggetto in vendita, da sfruttare per la pubblicità. Dobbiamo essere noi per prime a rifiutarci di essere viste come un oggetto di consumo. Rassegnazione è il sinonimo di rinuncia, rinuncia a contrastare le discriminazioni sessiste, rinuncia a denunciare abusi nel lavoro. Qui in Italia nominalmente abbiamo gli stessi diritti degli uomini, ma sta a noi lottare per averli anche nella pratica, combattere contro il conformismo. Valiamo quanto qualsiasi uomo, e dobbiamo solo farlo capire alla società.
Sara De Mola, Scuola Media Caduti di Cefalonia, Torino
CORAGGIO
Motivazione
Ho scelto questa parola perché una donna non può subire le angherie del suo partner; se cosi si possa chiamare una persona che la picchia amandola, senza fare niente, senza reagire. Una donna vittima di queste violenze deve superare la sua paura e trovare il coraggio di parlare e raccontare ciò ad una sua persona di fiducia in modo che la possano aiutare ad uscirne fuori. Il coraggio, in questi casi estremi, è l’unica cosa che la possa salvare e quindi secondo me è una parola che deve essere rivalutata.
Matteo Rije, classe 3°E Scuola Media Statale Caduti di Cefalonia Torino
Paura
Motivazione
Ho scelto la parola paura perché penso che quando una donna o una ragazza subisce una violenza di qualsiasi natura, fisica o psicologica, perde la fiducia in se stessa e negli altri, ha paura di tutto quello che la circonda e non riesce più a mettersi in relazione con le persone. Io credo che questa condizione la segnerà per sempre.
Roberta Perosino Classe 3-E, Scuola Caduti di Cefalonia Torino
DENUNCIA
Motivazione
Ho scelto questa parola perchè le donne devono avere il coraggio di denunciare le violenze e i maltrattamenti subiti, invece che nascondersi e rimanere in silenzio, come spesso fanno, al fine di “far pagare” a chi commette questi terribili soprusi, riuscire ad andare avanti e cercare di dimenticare.
Ilaria Giammarino, 3ª G, Scuola Media Statale Caduti di Cefalonia, Torino
DISATTENZIONE
Motivazione
DISATTENZIONE ritengo che sia una parola da buttare. Spesso le donne vittime di violenza sono riluttanti a parlare del loro problema con qualcuno e quindi mandano dei chiari segni, magari nel modo di comportarsi,
di relazionare con le altre persone o di parlare. I conoscenti di tali donne si accorgono troppo tardi di quello che sta accadendo alle loro amiche proprio perchè non hanno saputo cogliere i messaggi, poichè sono stati disattenti e troppo impegnati in affari che ritenevano più importanti. Se qualcuno dei conoscenti di donne vittime di violenza si rendesse conto di ciò che sta accadendo probabilmente ella non morirebbe, come invece accade molte volte.
Eleonora Mantovani 2C, SMS Caduti di Cefalonia, Torino
RIBELLIONE
Motivazione
RIBELLIONE: la parola ribellione significa uscire dal guscio in cui si è obbligati a rinchiudersi , questo problema riguarda soprattutto le donne in alcuni paesi. Io ho scelto questa parola perchè vorrei che le donne si ribellassero e che non rimangano in quel guscio e che si aprissero al mondo in cui vivono ;in alcuni paesi, quelli sviluppati , questo problema non esiste più però vorrei che le donne presenti negli altri paesi si aprissero a un nuovo mondo più sviluppato. La parola ribellione significa uscire dal guscio in cui si è obbligati a rinchiudersi, questo problema riguarda soprattutto le donne in alcuni paesi. Io ho scelto questa parola perchè vorrei che le donne si ribellassero e che non rimangano in quel guscio e che si aprissero al mondo in cui vivono; in alcuni paesi, quelli sviluppati , questo problema non esiste più però vorrei che le donne presenti negli altri paesi si aprissero a un nuovo mondo più sviluppato.
NOHAILA BELGUIZ, TERZA E, SMS Caduti di Cefalonia, Torino
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