Motivazione
La parola che mi è venuta in mente è CINISMO perché è la totale insensibilità verso i valori e i sentimenti, indica la tendenza a disprezzarli e a prendersene gioco e io ritengo che un uomo che compie un atto del genere vi sia in balia.
Lucia Caron, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
“Come un fiore che è stato spezzato così l’amore le avevano rubato”
Motivazione
Questa similitudine, presa dal testo della canzone di Luca Barbarossa “L’amore rubato”, secondo me, rispecchia perfettamente la violenza che la donna subisce, oggi sempre più spesso, in quanto manca il rispetto per la cultura e la sensibilità femminile. Non solo in casi estremi come descrive il testo della canzone, ma sovente nella vita di ogni giorno e nelle piccole cose, l’uomo cerca sempre di manifestare la sua superiorità esclusivamente basata sulla forza e non sull’emotività e sull’intelligenza.
Francesca Rosso, Classe 1°B liceo classico Vittorio Alfieri
DIGNITA’
Motivazione
Scelgo la parola dignità perchè una donna che subisce una violenza riceve un’ offesa tale da sentirsi ” mancare ” nel suo diritto a essere persona rispettata e valorizzata. Una donna maltrattata, picchiata o violentata viene privata di ciò che è l’ essenza dell’ essere umano e cioè la facoltà libera e consapevole di scegliere e di agire, di esprimere se stessi, di dichiarare sempre e ovunque le proprie idee anche quando queste non coincidono con il pensiero e la volontà di un altro ( esempio di uomo- maschio). L’ uomo che esercita la violenza sulla donna diviene il più infimo tra gli esseri viventi ed annulla la sua umanità
Daniele Alessi, classe 1°B Liceo classico Vittorio Alfieri
PROVVEDIMENTO
Motivazione
Secondo me la parola è “Provvedimento” per due motivi. Innanzitutto perchè prima che si prendano appunto dei provvedimenti,alla donna devono essere inferte delle ferite molto gravi e delle volte purtroppo, si arriva persino al femminicidio. Una seconda spiegazione è che bisogna sottolineare il fatto che i provvedimenti disciplinari, cioè gli anni di pena, per gli aggressori quasi sempre inadeguati al fatto compiuto.
Nicole F. Cerrato 1°B Liceo Classico Vittorio Alfieri
FEMMINICIDIO
Motivazione
La parola che non vorrei più sentire è Femminicidio.
Non mi piace questa parola perché è una classificazione che per molte persone rende l’atto meno grave. Si tratta di Omicidio, una persona che uccide un’altra persona, il cui movente non dovrebbe interessarci perché non esiste nulla che può spingere ad un atto così crudele e scellerato. So che l’intento della classificazione era quello di rendere maggiormente la gravità di questa serie ininterrotta di omicidi, ma in un Paese come l’Italia dove il rispetto per la donna è solo a parole e non a fatti, secondo me è fallito.
Monica Ianiro, 1B Liceo Classico Vittorio Alfieri
POSSESSO
Motivazione
La parola è Possesso, perché credo che gli uomini che commettono violenza sulle donne lo facciano talvolta quando vedono che appunto il loro possesso sta loro sfuggendo oppure è già sfuggito e loro non hanno più potere e influenza.
Francesca Bono, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
SESSO DEBOLE
Motivazione
La mia parola è “sesso debole”, abbiamo affrontato anni di lotte per l’emancipazione femminile e quasi le stiamo ancora combattendo, non siamo mai state deboli e mai state diverse da un potenziale “sesso forte” che per “tapparci la bocca” è solo capace ad usare la violenza.
Marina Maina, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
ANORMALITA’
Motivazione
La parola che ho scelto è anormalità visto che molte donne non denunciano le violenze poichè a furia di subirle le ritengono normali e continuano a ripetersi che prima o poi finiranno, ma a parer mio bisogna far capire loro che tutto questo è tutt’altro che normale.
Maria Alexandra Craciun, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
“Fragilità il tuo nome è donna” William Shakespeare
Motivazione
Condivido appieno questa frase, solo nel caso in cui la parola “fragilità” venga collegata al cuore della donna, che davanti alle piú mostruose azioni, si frantuma in mille pezzi. Ella è un essere che ama e tale sentimento si esprime nell’umiltà, nell’attenzione e nella cura che ha verso gli altri. Non è fragile di fronte alle violenze, non si vorrebbe lasciare sopraffare, ma talvolta la brutale forza del “male” la ferisce ancora ai giorni nostri.
Ilaria Maschio, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
PRIMITIVO
Motivazione
Secondo me una parola adatta per descrivere la violenza sulle donne è: “primitivo”poiché io ritengo che la violenza sulle donne sia un atto “primordiale” ed istintivo, dovuto alla mancanza di civiltà ed autocontrollo. Infatti, l’uomo è pervaso da impulsi ancestrali che non riesce a frenare.
Maria Fresta, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
DISPREZZO
Motivazione
Secondo me una parola adatta a descrivere la violenza sulle donne è “disprezzo”. Deriva dal latino “dispretiare”, verbo composto dal prefisso dis- e da pretium. La parola disprezzo significa dunque, totale mancanza di stima. Penso che sia una parola appropriata a descrivere questa violenza, perché gli uomini pensano che la donna sia un oggetto e che non abbia valore.
Lara Aurelie Isaia, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
NASCONDINO DI SENTIMENTI
Motivazione
Come sintagma ho scelto NASCONDINO DI SENTIMENTI: penso che nella mente di una donna che subisce violenza i sentimenti (rabbia-amore, rancore-perdono…)non coesistano in modo equilibrato bensi si alternino in una sorta di nascondino appunto.
Alessandra Speziali, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
Un uomo NORMALE
Motivazione
Come può essere definito NORMALE un uomo che costringe la propria moglie o compagna a subire atti di violenza costanti e continui molto spesso alla presenza dei figli? Egli non ama, non prova alcun affetto per i suoi cari,ma è ossessionato dalla paura di essere lasciato e rifiutato,e dimentica quei valori e quei doveri che dividono l’umano dalla bestia
Virginia Argondizza, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
SILENZIO
Motivazione
Il termine che ho scelto è “silenzio” perché nonostante ci siano sempre più cause a sostegno di questo problema, molti maltrattamenti rimangono nell’ombra magari per paura, vergogna o addirittura ricatto.
Ilaria Rossin, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
FEMMINICIDIO
Motivazione
Il termine femmicidio nacque per indicare gli omicidi della donna “in quanto don na” la cui unica colpa è stata quella di aver trasgredito al ruolo ideale di donna imposto dalla tradizione.
Il femminicidio invece va aldilà degli omicidi delle donne, riguarda tutte le forme di discriminazione e violenza di genere che sono in grado di annullare la donna nella sua identità e libertà non soltanto fisicamente, ma anche psicologicamente o nella partecipazione alla vita pubblica.
Usare il termine femminicidio vuol dire chiamare un fenomeno preciso con il suo nome e non mistificarlo. Usare le parole giuste per definire questo fenomeno porta avanti una battaglia importantissima, infatti si riconosce così l’esistenza del problema e in questo modo si può combattere.
Francesca Martinolich classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
OSSESSIONE
Motivazione
Le donne spesso, come si è dimostrato in passato, nel presente e come si dimostrera’ in futuro, sono l’ossessione e la causa di atti violenti e disumani da parte degli uomini, che sentendosi traditi ed impotenti dimostrano la loro ferocia e la propria insicurezza. Timorosi della solitudine e dell’abbandono, arrivano a distruggere l’oggetto che essi sostengono essere la fonte primaria del loro amore: la donna.
Valentina Saracco, classe I B Liceo Classico Vittorio Alfieri
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