“Quello che di più ha trattato passato, presente e futuro del suo paese”.  R. Polese su J.Cercas

Così viene introdotto Javier Cercas, intento in quest’incontro a presentare il suo ultimo libro “La verità di Agamennone”. Lo scrittore parla del passato come dimensione del presente, senza di uno non può esistere l’altro: “il passato non passa mai”.  Ma se ci si dimentica del passato? E’ proprio questa la causa che Cercas attribuisce alla transizione, “periodo di tacito patto fra figli sconfitti e figli vincitori”. “La verità di Agamennone” non è un romanzo vero e proprio, piuttosto un insieme di racconti il cui filo conduttore è la verità. Cercas tratta episodi anche politici; lo scopo? Fare un’analisi attuale dell’economia. Infatti, alla domanda “come si vive questa situazione di crisi in Spagna?”, lo scrittore fa un paragone con la crisi che aveva colpito l’intero mondo nel 1929. Tale vicinanza può essere letta nell’ottica di volontà di maggiore veridicità dei governi attuali, che stanno ora utilizzando la tattica dell’ottimismo cieco: non bisogna infatti avere una visione troppo ottimista, quale era quella di anni fa, nemmeno una visione troppo negativa, che è invece quella attuale: la soluzione sarebbe una via di mezzo fra esse. Secondo Cercas, il problema fondamentale, alla base di tutto, è l’Europa, considerata da lui stesso “l’unica utopia ragionevole che è stata creata negli ultimi anni”. Perciò, l’Europa esiste davvero o no? Se davvero si vuole parlare di Europa, o addirittura di Unione Europea, allora bisognerebbe considerare la possibilità di una maggiore cooperazione fra gli stati europei, nonchè di aiuto reciproco. Il metodo per concretizzare la verità dei governi? La letteratura. Ecco quindi l’intento del suo libro.

Claudia Formigoni

Galeotto fu il libro

Liceo Classico Ariosto – Ferrara