Christopher Paolini, per la prima volta in Italia, si racconta al Salone del libro, in un’Arena gremita di fan venuti solo per lui e che attendono questo momento da mesi. Prendono posto sorridenti e pronti a combattere per l’agognato autografo a tutti e quattro i pesantissimi volumi della saga, in un gesto di devozione infinita. Nonostante la moltitudine di persone, l’autore ha parlato a lungo e indisturbato, raccontando molto di sé, della saga Eragon e del suo futuro come uomo e scrittore. Le sue parole ci sono arrivate chiare e cariche di significato dalle labbra dell’ottimo interprete. Spesso si trascura questo aspetto, ma è davvero un errore perché un buon interprete è fondamentale per incontri e interviste con autori stranieri.

Paolini, nato nel Montana, é stato educato e “scolarizzato” dai genitori, entrambi insegnanti di lettere. Cresciuto senza la scuola e molto isolato ha imparato a divertirsi nella natura incontaminata del Montana, tra orsi, aquile, puma e cervi. Un’altra sua grande passione è stata la lettura, in particolare di libri fantasy, e successivamente la scrittura. Il primo libro, Eragon, l’ha scritto infatti a soli 15 anni. Ora, al termine della saga, lo commenta come un romanzo scritto di getto, senza particolari conoscenze tecniche, abilità che ha poi acquisito nel corso del tempo.

Adesso ha 28 anni, metà dei quali passati a narrare le avventure di draghi, cavalieri, amori e complotti. Pensa già ad un quinto libro, anche se è un progetto per il medio-lungo termine. Ha in programma molti romanzi di cui ha già un’idea ben definita, ma di generi completamente diversi tra loro: gialli, fantascienza, horror, romantici e di certo non mancheranno i fantasy. Il prossimo libro sarà un romanzo di fantascienza, ma chissà…  forse fra un mese – ci racconta – avrà del tutto cambiato idea. Al momento, però, una vacanza sarebbe l’ideale per “staccare un po’” e liberare la mente.

Ci lascia con queste parole: “La magia esiste, ed è nei libri e nelle storie che raccontano, perchè permettono di vivere, visitare, scoprire mondi e cose completamente diverse.”

Poi fotografa il suo numerosissimo pubblico e si avvia con un sorriso verso la chilometrica coda in attesa per un suo autografo.

Giulia Cibrario, Liceo Scientifico Copernico

Arianna Maretto, Scuola Media Caduti di Cefalonia