Oggi al Salone del libro di Torino si è tenuta la conferenza sul nuovo libro di Don Vincenzo Paglia, ”A un amico che non crede”, redatto da Piemme, con la presentazione di Sorgi e la partecipazione di Violante.
Il libro è ”concepito” come una lettera indirizzata ad un’ amico che non crede; Paglia scrive adottando l’ atteggiamento dell’ uomo laico e cerca di superare l’idea di una fede che deve contrapporsi alla religione. Per questo motivo egli ritiene che tra queste due identità non ci debba essere alcuna barriera e che credenti, atei e uomini professanti religioni diverse debbano stringere una grande alleanza per ”non perdere tutti insieme”.
Violante ha spiegato come nella storia odierna l’etica tradizionale non sia più sufficiente: i valori morali sono importanti, ma davanti a scene di violenta disperazione o alla morte ingiusta di un figlio è necessario ricorrere a una figura che stia al di là, la cui indimostrabilità sia a suo vantaggio.
Alla domanda se dopo lo sterminio nei campi di concentramento esista ancora Dio, Paglia ha risposto che questi tragici avvenimenti non sono altro che l’opera dell’uomo. Dio può fornire un aiuto ed un supporto, ma è l’uomo che sulla terra decide se seguire il suo consiglio.
Paglia, concludendo, ha invitato tutti i presenti a ricercare un nuovo significato di amore ed amicizia anche nei piccoli gesti quotidiani.
Virginia Argondizza e Francesco Dalle Rive
Liceo Classico Vittorio Alfieri
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