Fotocamere alla mano, la folla aspetta calda il divo di Happy Days, Fonzie, o meglio, Henry Winkler.

Sì, perchè dietro al rubacuori dal ciuffo impomatato, oggi c’è un quasi settantenne, con tre figli. Un uomo molto energico che ha mantenuto il suo fascino ed è riuscito ad incantare una folla di tutte le età, un monologo in cui Henry, partendo dall’infanzia, ha raccontato la sua vita e la sua carriera televisiva.

Oggi però si è presentato al pubblico nelle vesti di scrittore: ha infatti presentato il suo nuovo libro, il primo di una lunga collana già edita negli Stati Uniti, che ha come protagonista un ragazzo dislessico. Un personaggio nel quale Henry si è immedesimato perfettamente poiché anche lui soffre dello stesso disturbo.

Winkler spiega che la sua dislessia in un primo momento lo ha danneggiato psicologicamente, ma col passare degli anni si è accorto che questo disturbo lo spingeva a puntare sempre più in alto, cercando di smentire le opinioni altrui, comprese quelle dei suoi genitori e dei suoi insegnanti per i quali era sempre stato soltanto uno stupido.

Due  parole per lui sono state fondamentali nel corso della sua vita: tenacia e gratitudine.
La prima gli è servita per raggiungere i suoi obiettivi come attore e come scrittore mentre la seconda lo ha aiutato a percorrere il suo viaggio senza solitudine o tristezza.

Un consiglio a tutti i giovani:

“If you know what you want, if you know what you want to be, you could to be anything you want”.

Giulia Gallo e Alessandro Caruso, Redazione Fuorilegge