«Le musiche rebetike sono musiche che creano una crepa nel tempo compatto dell’utile»
Così Vinicio Capossela presenta al pubblico il rebetiko, genere musicale greco, che nasce nelle taverne, luogo in cui le persone si allontanavano dalla quotidianità e ricercavano loro stessi in una musica ricca di emozioni. Il termine potrebbe derivare da una parola turca, il cui significato è ribelle, oppure dal greco fantasticare.
Il suo album «Rebetiko Gymnastas» rappresenta una rielaborazione di alcune sue canzoni e di quelle di altri autori in chiave rebetika. L’ispirazione è nata durante il suo viaggio in Grecia quando l’identità del paese è stata messa in discussione a causa della doppia votazione nel medesimo anno. In questo periodo, Capossela inizia a riportare annotazioni sulla condizione ormai critica della popolazione, causata dalla crisi economica. L’opera è intitolata “Tefteri”, che in greco è il taccuino su cui il barista annota il debito che il cliente deve pagare, rappresenta il libro dei conti in sospeso che ognuno prima o poi è destinato a saldare.
Redazione liceo Alfieri, Lara Isaia e Valentina Saracco
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