Una sera qualunque, un’imbarcazione va verso Lampedusa, i passeggeri arrivano dalla costa atlantica dell’Africa. Jonathan è un uomo alla ricerca di una vita migliore,  ha una moglie con lui sulla barca alla quale stringe le mani per dare coraggio. Nessuno parla di loro, nessuno li premia per il loro coraggio, ma possiamo premiare Lampedusa, suggerisce Fabrizio Gatti, giornalista dell’Espresso. Candidando Lampedusa al premio nobel per la pace si potrà attirare l’attenzione sui disagi e i problemi di questa piccola isola che offre aiuto ospitalità a persone come Jonathan.
Fabrizio Gatti, concluso questo preambolo sulla candidatura di Lampedusa, ci chiede se abbiamo mai avuto a che fare con la peste, non quella Medioevale ma quella che ci circonda ogni giorno e che tutti ci ostiniamo o a non vedere chiudendo gli occhi o a non sentirne parlare tappando le orecchie o a non denunciarla tacendo.
La peste di cui parla e descrive nel suo libro ” Gli anni della peste” è la Mafia, in grado di privare ogni cittadino di qualsiasi diritto. É l’ esempio di Lia, una ragazza amica dell’autore, figlia di un boss dell’Ndrangheta, è costretta a sposarsi all’età di diciotto anni con un uomo che non conosce e che non vuole come marito. La richiesta d’ aiuto viene colta da Fabrizio che ritiene come unica soluzione la confessione alla polizia.  Ma come può denunciare suo padre? Altro esempio è Rocco, finito in carcere per tentato omicidio con un unico pensiero: vendicare la morte del suo amico Luca. La sete di vendetta si trasforma in voglia di giustizia e Rocco diventa un testimone nel maxiprocesso contro la mafia al Nord, il primo pentito abbandonato dallo Stato. Storie di gente comune coinvolte nella criminalità organizzata di quartiere, dove i mafiosi stessi sono gente comune, vicini di casa, impiegati pubblici.
Con questo libro il giornalista ti fa aprire gli occhi sulla situazione italiana coinvolgendoti in queste storie, la peste è tutta intorno a noi e bisogna fare qualcosa per debellarla.

Francesca Martinolich, Daniele Alessi liceo classico V.Alfieri, Torino