Secondo impegno giornaliero per l’ex calciatore Liliam Thuram dopo la conferenza stampa a cui ha partecipato questa mattina. In Piazza Municipale egli è ancora “in campo” con il suo impegno politico e civile contro il razzismo. Introduce l’evento la scrittrice somala Igiaba Scego ricordando i suoi fratelli e le sue sorelle morte, o forse uccise?, nella strage di Lampedusa di giovedì scorso. A condurre sono però Idriss, Rania, Isabella, Adam… (di Occhio ai media) che dopo aver letto il libro dell’ospite, Le mie stelle nere, hanno formulato domande da porgli. Il romanzo ripercorre la storia degli uomini neri attraverso personalità famose e di spicco come Esopo, Muhammad Alì, Rosa Parks, Puskin, Rosa Beatrice e perfino Barack Obama, al fine di “screditare” -o riscrivere- la Storia che invece parla solo di schiavitù e sofferenze per questi popoli. I ragazzi hanno dimostrato un’ottima padronanza del palco e non si sono limitati a domande asettiche o banali ma hanno inserito in queste pezzi della loro vita quotidiana “da immigrati”. Infatti, particolarmente emozionante è stata la testimonianza di Rania che ha raccontato come lei e i suoi compagni di classe abbiano vissuto in maniera opposta il minuto di silenzio per ricordare le vittime di Lampedusa. Thuram si dimostra coinvolto e disponibile nel rispondere hai giovani e si auspica che tutte le persone di colore traggano spunto dal suo libro per accrescere la determinazione in se stesse, non rinnegare le loro origini ed essere fieri della loro discendenza.
Veramente apprezzata è l’iniziativa dell’organizzazione del Festival di sostituire ragazzi motivati in incontri come Europa alla sbarra, Chiedilo al professore e questo descritto ai soliti intervistatori; in questo modo si coinvolgono e spronano all’interesse le nuove generazioni.
Margherita Dondi (Liceo Ariosto)
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