IMG_6880Luigi Ballerini è un autore e psicologo milanese che scrive principalmente libri per ragazzi e che oggi è stato ospite del Salone Internazionale del Libro, al Bookstock Village. Ci ha raccontato di aver cominciato a scrivere in terza media in un giorno triste, quando decise di riversare la sua tristezza nella scrittura di una storia triste; dopo quel momento dimenticò la scrittura e la riprese solo dopo l’università. Il libro che ci ha presentato, La signorina Euforbia, racconta di una mancata fioraia che ha trovato il modo di esprimere ugualmente la dolcezza che è implicita nel suo nome (l’euforbia è una pianta con le foglie a forma di cuore): è diventata pasticciera! La sua pasticceria è molto originale: un bancone completamente vuoto, un cartello con scritto “pasticcini su misura”, ma sopratutto profumi e sensazioni di dolcezza. I suoi pasticcini devono infatti adattarsi alle situazioni di vita particolari di chi deve mangiarli. Marta, una ragazzina di 13 anni, fa un corso estivo di pasticceria e lì incontra Matteo: un ragazzino che rifiuta la scuola e che cerca in tutti i modi di farsi bocciare. I due diventano amici e, lavorando nel laboratorio di Euforbia, la salveranno dallo sfratto confezionando una torta Pavlova tanto buona da fermare persino le ruspe! Luigi ci ha detto che questa storia è nata un pomeriggio di primavera mentre era in terrazza con sua moglie che stava curando proprio un’euforbia che lo ha ispirato per le caratteristiche della protagonista, che si doveva chiamare proprio Euforbia: una signorina un po’ attempata che faceva la pasticciera, un lavoro dolce come lei. Come sempre, Luigi ha aspettato che la storia venisse da lui senza cercarla. Alla nostra domanda “Come si fa a imparare a scrivere?” lui ha risposto che bisogna soprattutto scrivere tanto, oltre a leggere tanto. Durante l’incontro i bambini sono intervenuti molto spesso con domande interessanti e consigli molto belli all’autore per la scelta dei nomi dei pasticcini, come “Sarebbe Amore” per un pasticcino per fare innamorare una ragazza o un ragazzo. Emanuele e Sabrina, scuola scondaria di primo grado Peyron – Torino