L’Europa, l’Italia, l’Unione Sovietica sono tante tessere di un puzzle, o meglio, per citare le parole di Vasile Ernu, tante forme di un tangram. Il tangram è un gioco orientale, che consiste nell’unire più figure geometriche per realizzare silhouettes stilizzate; riunite tutte insieme queste figure si compongono in un unico, grande quadrato. Come si può paragonare l’Europa ad un tangram? Ci ha risposto con grande precisione lo scrittore romeno Vasile Ernu, intervistato da Andrea Bajani e da uno dei ragazzi del gruppo “l’Europa a 16 anni”.
L’Europa è sicuramente un tangram molto complesso, in cui i singoli stati sono le figure che compongono il quadrato, e spesso sono tangram essi stessi. Vasile ci propone di prendere come esempio l’Italia, e di paragonarla alla pizza: ogni fetta è una regione, e ognuna è diversa dall’altra ma indispensabile per formare l’intero. Come tessere di un puzzle gli stati europei devono collaborare e combinarsi assieme. Perché l’Europa è un gioco di combinazioni che può dar vita a figure meravigliose e inaspettate.
Ma se il gioco del tangram si può applicare all’Italia, cosa si può dire della Romania? Lo scrittore ci racconta la sua esperienza un po’ travagliata e complessa con la propria identità nazionale: Vasile, infatti, nacque nell’Unione Sovietica nel 1971, per poi trasferirsi in Romania nel 1991. Grazie al suo passato multiculturale riesce a descrivere con occhio critico e attento la propria nazione, definendola anch’essa come un grande puzzle in cui non sempre tutti i pezzi riescono a trovare il loro posto. Lo stesso vale per la Romania inserita nella grande Unione Europea: se da un lato si trova ad essere perfettamente integrata a livello amministrativo, sono ancora lunghi i passi che deve compiere per raggiungere lo stesso peso economico e finanziario delle altre nazioni europee.
Pensandoci bene sono tante le analogie che si possono creare con un tangram, forse proprio per la sua struttura polimorfica. Non solo l’Urss potrebbe essere paragonata al nostro ormai celebre gioco orientale, ma anche la struttura stessa di un libro può ricordarlo: i capitoli sono le figure geometriche da cui possono poi nascere tutte le forme. Questo è un ulteriore spunto che viene messo in campo dagli intervistatori e a cui Vasile risponde rielaborando ed impreziosendo tale metafora.
Tangram ed Europa, tangram ed Italia, tangram e Romania. Tangram come forma del mondo, una forma che in realtà è possibile solo grazie alla combinazione di tante altre piccole parti. Tuttavia, qualora ne venisse a mancare anche solo una il risultato non potrebbe più reggersi in piedi, essendo ognuna fondamentale per le altre. E quindi, forti di questa consapevolezza, ognuno di noi in qualità di cittadino della propria nazione deve contribuire alla formazione della “figura Europa”, plasmando non soltanto la forma di questa unione di stati, ma anche del nostro futuro.
Riccardo Cavallari, Matteo Erli e Caterina Massarenti
Liceo classico “L. Ariosto”
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