L’ambiente: ne siamo immersi fin dalla nascita ma spesso lo ignoriamo, dimenticandoci la nostra assoluta dipendenza. L’incontro coordinato da Cristina Gabetti, giornalista e da sempre in prima linea nella difesa dell’ambiente, vedeva come ospiti Andrea Carandini – archeologo e membro dell’ associazione FAI, docente universitario e scrittore – Francesco Erbani – giornalista di “Repubblica – e Marco Revelli – anche lui docente universitario e co autore di manuali scolastici – e si proponeva di approfondire il tema in occasione del decennale dalla scomparsa di Mario Fazio, giornalista de il quotidiano “La Stampa” ed ex presidente dell’associazione ambientalista “Italia Nostra”.
L’obbiettivo della conferenza era ben definito: cercare una soluzione concreta per risolvere il problema, che ci affligge da ormai molti anni e non accenna a diminuire, dello sperpero di risorse naturali e artistiche; gli esperti, guidati dalla mediatrice, si sono confrontati su diversi temi, fornendo diversi punti di viste e raccontando edificanti esperienze di vita vissuta. L’argomento è decisamente vasto e assai trattato di conseguenza non è facile affrontarlo senza risultare ripetitivi e senza sfociare nell’eccessivo moralismo. Difficile ma non impossibile, oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione; dal confronto sono emersi spunti molto stimolanti anche se non bisogna dimenticare che, benché spesso sottovalutata, la questione è lontana dall’essere risolta.
A detta degli esperti, in Italia ci sono forti squilibri e lacune. Pur essendo circondati da bellezze naturali ed architettoniche, pur disponendo di una costituzione dettagliata e rispettosa, pur essendo la madre patria di personaggi illustri, non siamo in grado di valorizzare correttamente le nostre risorse perché menefreghisti e tendenti a dimenticare che lo Stato non è un’entità astratta ed autonoma ma bensì una comunità eterogenea costituita da tutti noi.
Non possiamo pretendere rispetto dagli altri se siamo i primi a maltrattare ciò che è nostro, non possiamo lamentarci della situazione arenandoci in sterili dibattiti senza avere la voglia e il tempo di intervenire in prima persona dando il proprio contributo. Dobbiamo combattere l’ignoranza e i pregiudizi diffusi riguardo questo tema spesso non abbastanza conosciuto e sforzarci di ricordare che dietro l’eccellenza, il Colosseo per citarne una, c’è un tessuto vivo e produttivo che la sostiene, la città, e dunque è insensato e incoerente battersi per la ristrutturazione del monumento e poi buttare le cartacce per terra appena fuori dall’edificio.
Un meeting interessanti e dettagliato, che trasmette un messaggio di speranza reale: la situazione è critica, ma abbiamo tutti gli elementi per uscirne vittoriosi. Senza dimenticare i giovani, smentito lo stereotipo che ci definisce pigri e inconcludenti, sono stati citati svariati esempi di progetti interamente coordinati da promettenti teenager.
Vittoria Grassi, redazione Alfieri
Alessia Franzoso, redazione Ariosto
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