Un viaggio che spazia dalla filosofia alla fisica, il racconto delle idee di Lucrezio e Newton riguardo alle leggi che regolano il movimento dei corpi. Piergiorgio Odifreddi racconta così il suo nuovo libro Come stanno le cose durante la conferenza tenuta al Salone del Libro di Torino. Un titolo che è interpretazione libera dell’originale De rerum natura composto dal filosofo e letterato. Le idee che Lucrezio espone nel poema, se lette correttamente, sono pressoché visionare; in esso si possono trovare concetti a cui soltanto grandissimi scienziati come Galileo e Newton, rispettivamente inventore del metodo scientifico e mente tra le più grandi di tutti i tempi, riuscirono a dare un’interpretazione matematica.
Attraverso il lavoro compiuto da Odifreddi è possibile cogliere lo stretto legame che in realtà esiste fra un letterato classico ed un fisico, scoprendo che già nel I secolo a.C erano stati elaborati concetti quali atomo, ed eclissi o ancora la velocità costante di atomi nel vuoto, la quale venne scoperta da Galileo Galilei solo nella seconda metà del 1600 e verificata sperimentalmente all’inizio del secolo scorso, con il primo viaggio sulla luna.
Persino Isaac Newton, dopo la scoperta di leggi quali la gravitazione universale e l’istituzione di una cattedra laica al Trinity College di Londra (poiché l’obbligo di prendere i voti era in contrasto con i suoi fermi principi di studioso) citò e attribuì le proprie scoperte proprio a Lucrezio.
Grazie ad un incontro ironico, ma in grado di far comprendere a fondo le ragioni che spinsero sin dall’antichità uomini, filosofi, letterati e scrittori ad interrogarsi sulla natura e sul movimento dei corpi, Piergiorgio Odifreddi è stato in grado di unire antico e nuovo in unico libro, motivando sinteticamente le proprie idee: “le scienze diventando quantitative richiedono un processo matematico per essere raccontate”.
Alessia Franzoso, Francesco Visentin
Liceo Classico L. Ariosto, Ferrara
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