E’ molto evocativo il titolo scelto dalla scrittrice Anna Ferrari per la sua ultima pubblicazione. Ma cosa mangiavano gli dei?
La risposta più ovvia sembrerebbe “nettare e ambrosia”, ma non bisogna dimenticare che proprio a loro erano dedicate molte offerte votive di carne: corpi di animali, o semplicemente interiora, venivano bruciati in alte pire per chiedere favori agli dei.
Da Apicio a Marziale, ci sono giunti frammenti di ricette di cui si tramandano i bizzarri ingredienti, ma non i tempi di preparazione e cottura: illustrazioni delle pietanze ci sono giunte nelle pitture pompeiane e nei mosaici. Ma ciò che più sorprende è scoprire quanto le radici del mito e della stessa cultura greca siano fondate nella cucina: basti pensare al frutto della mela.
La mela, infatti, è alla base dei più conosciuti miti greci: il più importante è quello del Pomo della Discordia, che provocò l’ira di Giunone e fu la causa prima della Guerra di Troia. Un altro esempio è sicuramente il simbolo della religione cristiana.
Ma non si tratta solo di frutti proibiti; non molti sanno che alla base del mito di Prometeo c’era un ‘pretesto culinario’. Inizialmente Prometeo aveva ingannato Zeus presentando come offerte votive solo degli scarti ricoperti di grasso, e tenendo come cibo per gli uomini le parti più succulente, avvolte in pelli sporche. L’ira aveva spinto Zeus ad una punizione drastica: privare gli uomini del fuoco; da qui si originò la parte più conosciuta del mito, quella che riguarda il castigo eterno di Prometeo.
Dopo le origini mitologiche della cucina, l’autrice, nella seconda parte del libro, riporta antiche pietanze: dalle lingue di usignolo ai colli di giraffa fritti nel grasso di uro, alla salsa ‘garum’, curiose primizie amate dai patrizi romani vengono riproposte. Fin da subito è però chiaro che questi ricercati piatti venissero preparati in circostanze speciali, mentre tutto il popolo normalmente si nutriva di alimenti semplici, poveri e facilmente reperibili.
Un meraviglioso libro alla riscoperta di antiche e dimenticate prelibatezze che sono state alla base della cultura di tutti i i tempi.
Denise Turazzi , Liceo Classico L. Ariosto Ferrara
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