Dal momento che  ospite d’onore del Salone del Libro di quest’anno è la Santa Sede, numerosi sono gli incontri ogni giorno dedicati a religione e spiritualità. Tra questi, nel giorno 10 maggio, ne è stato tenuto uno riguardo la Rivoluzione di Papa Francesco nella comunicazione globale, argomento chiave del suo libro “La verità è un incontro”.
“Nessuno è padrone della verità, essa si riceve nell’incontro con Cristo”. Sono queste le parole dello stesso Papa, oggetto dei commenti degli ospiti presenti in sala, padre Federico Lombardi, Aldo Grassi, Giovanni Reale e padre Antonio Spadaro.
Lombardi, responsabile della comunicazione del Papa, ha raccontato che “Mentre con Papa Giovanni II ero solito aiutarlo a formulare saluti in 60 lingue diverse per la Radio Vaticana, Papa Francesco, utilizzando solo l’italiano, è riuscito a dimostrare l’universalità della sua parola”. Il Papa, con la sua semplicità e concretezza, è riuscito a coinvolgere chiunque cercando l’incontro diretto con la persona; questo modo di procede è la chiave di lettura per la rivoluzione di Francesco, che consiste nell’eliminare le distanze che si frappongono tra lui è l’umanità attraverso piccoli accorgimenti come le tanto famose telefonate, le lettere e i vetri non oscurati.
Aldo Grasso ha invece trattato l’argomento attraverso un excursus storico, nel quale ha confrontato il rapporto che i Papi precedenti avevano con i media e quello che il Papa attuale ha con essi: quest’ultimo infatti è stato capace di relazionarsi col mondo intero utilizzando le forme di comunicazione più efficaci, i social network. “Spiazzamento e e capacità di interagire: sono questi elementi che l’hanno contraddistinto.”
A continuare la discussione è stato Giovanni Reale, filosofo docente e storico, che ha paragonato più volte la figura del Papa a quella di un filosofo a causa della fede che accompagna entrambi e soprattutto a causa della loro capacità di sentirsi contemporanei a Cristo, che è la loro caratteristica principale. “La strada del vangelo è semplice, ma è solo per i santi, non per gli ideologi e gli intellettuali: i primi usano il cuore, i secondi solo il cervello”. Il docente Reale ha concluso esponendo la sua opinione: il Messia, dal suo punto di vista, è un vero e proprio rivoluzionario, misura e causa di tutte le trasformazioni sociali e ideologiche.
E’ infine intervenuto padre Antonio Spadaro, secondo cui il Papa non comunica né trasmette, ma è presente attraverso l’incontro, che è diventato ciò che davvero lo contraddistingue dai precedenti, quasi una forma di ritornello.

 

Anna Margherita Toso,
Elisa Ciccarese

(Redazione Alfieri)