“Vi ringraziamo per essere qui. Un merito particolare va ai Fantastici 4”. Così inizia la conferenza dedicata alla presentazione del Progetto Editoriale “Scrittori di Scrittura”, realizzato grazie a Don Gianluca Carrega, parroco della diocesi di Torino, e ai quattro scrittori di questa nuova collana, nata con la collaborazione di Torino Spiritualità e della casa editrice Effatà. I quattro sono la scrittrice torinese Margherita Oggero, la studiosa di Ebraistica Elena Loewenthal, il critico cinematografo Gian Luca Favetto e il medico-scrittrice Silvana De Mari.
Lo scopo è stato quello di creare dei richiami con un testo sacro, quale la Bibbia, che fossero utili per ideare un terreno di confronto con un pubblico contemporaneo, nel quale il mondo laico e quello religioso potessero imparare a coesistere pacificamente. Il testo sacro, infatti, se visto come un brano narrativo moderno, racchiude quella componente di valori etici e morali che, viaggiando nel tempo, giungono fino ai giorni nostri e possono fungere da modelli di insegnamento.
La Collana è divisa in quattro libri, “Amen“, di Oggero, “Un’estrema solitudine“, di Favetto, “Giuseppe figlio di Giacobbe“, di De Mari, e “Un’ annunciazione“, di Loewenthal. Ognuno dei volumi presenta riferimenti a episodi biblici con una trasposizione moderna. Ciascuno degli autori ha spiegato in che modo un personaggio biblico, un tratto particolare della sua psicologia o una sua esperienza di vita abbia contribuito a influenzare la sua partecipazione a questo progetto.
“Sono agnostica ma mi hanno accettata lo stesso” ha affermato la Oggero, parlando di come è stata spinta a partecipare all’iniziativa. Spiega, infatti, come la storia di Isacco l’abbia avvicinata alla fede sebbene non fosse credente. Ella vede dietro al personaggio biblico un uomo che ha patito molto nel corso di tutta la sua vita e lo ha quindi immaginato morente mentre si pone delle domande. “E’ questo l’Isacco che ho voluto raccontare.”
Gian Luca Favetto ha invece voluto raccontare la storia di una ragazzina in grado di ricreare il mondo. “Dio parla con la Creazione perché altrimenti non avrebbe un’anima, essa sta nel fiato e nelle parole: se la Creazione non avesse un’anima non esisterebbero i libri.”
Elena Loewenthal ha voluto spiegare il significato del nome “Isacco“, ossia “riderà” in ebraico, e quindi la storia che riguarda la mamma Sara, che accoglie la gravidanza con una risata. Scrivere questo libro per lei “è stata una bella esperienza, ed è stato come sentirsi a casa.”
Infine Silvana de Mari, scrittrice fantasy, ha preferito raccontare di San Giuseppe, che rappresenta il papà, il guerriero, il martire e il mago. Partendo dal fatto che Giuseppe fosse un papà, si è giunti come argomento all’ odierna Festa della Mamma, e la scrittrice ha preferito concludere l’incontro trattando la situazione femminile a livello mondiale, con un discorso significativo e toccante che ha emozionato il pubblico della Sala Bianca.
Chloé Friard, Federica Rolfo
Redazione Alfieri
Nessun commento
Non ci sono ancora commenti, ma tu potresti essere il primo a scriverne uno.