L’Artico è in pericolo: a causa dei cambiamenti climatici, orsi polari e numerose altre specie animali stanno rischiando l’estinzione. Questo preoccupante problema, invece di incentivare la ricerca di soluzioni responsabili, sembra favorire soltanto le grandi compagnie petrolifere, che, paradossalmente, ne vogliono approfittare per espandere le loro trivellazioni. In questo contesto si inserisce la pedalata polare #iceride di Greenpeace, la più grande mobilitazione che sia mai stata organizzata per la difesa dell’Artico. Giunta quest’anno alla seconda edizione, vanta all’attivo più di 6 milioni di firme raccolte in tutto il mondo, con l’obiettivo di raggiungere i 10 milioni.
Il 4 Ottobre 2014, centinaia e centinaia di persone in 32 paesi del mondo si sono date appuntamento per una corsa in bicicletta. Lo scopo? Sensibilizzare il pubblico e la politica alla protezione del Polo Nord, chiedendo l’istituzione di un Santuario globale per proteggere l’Artico dalle trivellazioni petrolifere. In Italia migliaia di persone hanno partecipato all’iniziativa, pedalando per le strade di 12 città di tutta la penisola. Tra queste c’è anche Ferrara, in cui l’iniziativa si è inserita nel programma del Festival di Internazionale.
Un membro della nostra equìpe si è immerso totalmente in questo mare di scampanellate, prendendo parte alla manifestazione e pedalando attorno alle mura della città. Con un ritardo di mezz’ora sulla tabella di marcia -dando così la possibilità anche agli ultimi arrivati di partecipare-,finalmente alle 11:00 la grande pedalata di Greenpeace ha inizio da p.zza Castello. Non mancano fin dal principio le lamentele: si inizia a pedalare lungo un viale ciottolato per circa dieci minuti, mettendo a dura prova gli aderenti, ma con il sorriso stampato in faccia sia i più giovani che i più anziani proseguono a ritmo di musica (e di altoparlante).
Si giunge ben presto lungo una strada sterrata, dove i vari partecipanti iniziano ad essere intervistati da giornalisti in tandem, entrati perfettamente nello spirito della manifestazione. La continua danza di bandiere verdi e bianche accompagna le biciclette lungo la strada che, arrivata al piazzale delle Medaglie d’Oro, esce dalle mura antiche di Ferrara e prosegue lungo l’itinerario prestabilito. Fortunatamente il percorso precedente era in parte asfaltato e concede un attimo di riposo ai ciclisti, che si preparano alla tratta più ardua della pedalata: il giardino fuori dalle mura. Provati da una pedalata di quasi un’ora al fianco del verde prato ferrarese, si giunge di nuovo in p.zza Trento Trieste, per tornare vicino al Castello Estense dove gli organizzatori decretano la fine della manifestazione, in un simposio di applausi, campanellini da bici e urla “Salviamo il Polo!”.
di Andrea Calogero e Giovanni Sarti
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