Stamattina il Palazzo Roverella accoglie un acceso dibattito tra Luca Sofri, direttore del giornale online “Il Post”, e Francesca Borri, giornalista e scrittrice, che discutono sul mestiere del giornalista.
Emergono così due punti di vista completamente diversi: secondo Luca Sofri, la cronaca italiana privilegia un linguaggio troppo artificioso e retorico, che impoverisce i contenuti e i fatti rilevanti della notizia. La giornalista, invece, sostiene che la scrittura contribuisca a interessare il lettore all’articolo. Sebbene le loro opinioni siano diverse, il direttore ritiene la scrittrice Borri “la persona che scrive meglio nel modo che ritengo peggiore”.
La conferenza, in occasione della presentazione del nuovo libro di Francesca Borri, La guerra dentro, si concentra in seguito sulla propria esperienza durante la guerra siriana, vissuta in prima linea e oggetto stesso della narrazione. Inviata in queste zone di conflitto come reporter freelance, quindi come giornalista senza una paga fissa, ma con il compito di ascoltare e pubblicare articoli sulle storie delle singole persone, è rimasta particolarmente colpita da questa esperienza. Infatti, tra la complicata situazione siriana e le vicende spesso dimenticate nella polvere della guerra, la scrittrice sente la responsabilità e la necessità di raccontare la pericolosa e difficile vita di coloro che sono costretti a subire tutto ciò quotidianamente. “La forza e il coraggio per andare avanti li ho trovati nei siriani.”; cosi afferma Francesca quando ripensa alle motivazioni che le hanno permesso di non mollare e sopravvivere.
Giulia Bigliani, Liceo Alfieri
Irene Pontecchiani, Liceo Ariosto
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