In un’ubicazione molto importante come il Teatro Comunale di Ferrara, si svolge un’altrettanto rilevante conferenza sui problemi dell’innovazione medica. A tenere l’incontro sono il medico Manica Balasegaram, Msf Access Campaign, l’avvocato Esteban Burrone e ultimo, ma non per importanza, l’economista James Love.
Il primo a prendere parola è il medico, collaboratore di Medici senza frontiere, che fa una panoramica della situazione socio-politica domandandosi come uscire dall’apartheid sanitaria in cui ci si trova già. Infatti i problemi di malattie gravi, come l’HIV, la malaria, la malattia del sonno o la tubercolosi non riguardano solo ieri ma, anzi, sono aggravati anche in tutti gli stati ad alto reddito. Senza dimenticare che nel terzo mondo non c’è la minima speranza di guarire, per la mancanza di accessibilità ai medicinali. Manica ha testato su se stesso tutto questo andando in Uganda, all’inizio della sua carriera con Msf, dove lavorare diventa demotivante e frustante ma è anche un risveglio a livello politico.
Si cerca di vendere i medicinali a chi può permettersi il prezzo più alto: infatti l’economista James Love porta la testimonianza della moglie malata di tumore alla mammella la quale deve pagare € 1000 alla settimana per poter sopravvivere al contrario di tante altre donne che non ne hanno la possibilità economica.
Manica alla fine consiglia di porsi sempre tre domande, perché questa è una questione che appartiene a noi e al nostro futuro, quindi dobbiamo cercare di combattere insieme problemi che prima riguardavano solo i Paesi in via di sviluppo:
– abbiamo l’innovazione di cui abbiamo bisogno?
– quanto costa?
– chi paga?
Il dibattito si conclude con una frase davvero significativa di James Love: “Vogliamo fare per i farmaci ciò che Internet ha fatto per la tecnologia”
Emma Cia & Erica Maragoni
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