Esisterà l’Europa come potenza mondiale nel 2050?                                                                                                 Questa è la domanda che apre la conferenza di domenica 5 ottobre alla facoltà di giurisprdeza di Ferrara, tenuta da Giampiero Gramaglia che raccoglie opinioni diverse dalla giornalista tedesca Bettina Gabbe, da James Mackenzie, dal professore André-Yves Portnoff e da Thierry Vissol.                                                                                               James è il primo che espone la sua opinione, egli ritiene sia impossibile avere un’unità politica, poiché i Paesi europei parlano lingue diverse e nessuno riesce a compredere i problemi delle altre nazioni, quando invece servirebbe maggiore solidarietà tra i vari Stati. Invece, Portnoff racconta di un episodio in cui un insegnate indonesiano e una ragazza argentina dimostrano fiducia e speranza nei confronti dell’Europa, infatti, credono che l’ Europa sia un simbolo di liberà e dei diritti dell’uomo. Il professore ribadisce che il futuro non dipende solo dal caso e da eventi esterni, ma soprattutto da ciò che si decide ora e da ciò che si vuole. Da 50 anni l’Europa è l’unico continente che convive con le più grandi diversità senza guerre, perciò noi europei abbiamo la responsabiltià di matenere tutto questo e anche di migliorarlo.

Bettina Gabbe rispode a questa opinione con un tono piuttosto critico, in quato ritiene che non basta la volontà e la fiducia di uno o due stati ma che sia invece più necessario un intervento concreto.                                                                                             Thierry Vissol crede che l’Europa non esisterà più se si cotinua così, senza collaborazione fra gli stati, senza lavoro. Egli prevede tre problemi principali nel 2050:

-38.000.000 di persone e 51.000.000 di lavoratori in meno

-richiesta di energia: si prevede che entro il 2030 ci saranno 9 miliardi di persone nel mondo perciò sarà necessaria più energia e già i cinesi stanno comprando il petrolio dai fornitori degli italiani

-tecnologia: si lavorerà in maniera completamente diversa da oggi grazie ad essa

La soluzione per lui è innovare perché sarà l’innovazione stessa a distruggere i Paesi conservatori.

Di nuovo la giornalista tedesca prende parola esprimendo la sfiducia delle persone nei politici, al parlameto europeo di Bruxelles ma soprattutto in Italia, in quanto nessun politico attua più riforme dolorose altrimeti non verrà eletto.

Le chiavi della risoluzione di tutti questi problemi europei, secondo Thierry e Portnoff, sono due: mettere in comune tutto, anche i debiti e non cercare sempre di ridurre le spese, ma piuttosto di spendere meglio.

Erica Marangoni & Cia Emma