Da un’idea di Andrea Bajani e dell’Unione Culturale Franco Antonicelli nasce a Torino il Campionato del mondo dei romanzi del Novecento. Il Salone Internazionale del Libro di Torino da il patrocinio all’iniziativa ma noi abbiamo deciso di farlo raccontare anche ai nostri ragazzi del Bookblog. Perchè parlare di libri così è proprio intelligente e divertente. Trovate il programma di tutti gli appuntamenti sul sito dell’Unione culturale, le semifinali al Salone del Libro 2015 dal 14 al 18 maggio

Otto classici del ‘900 si sfidano in una partita di calcio, in vista dei Mondiali dell’anno prossimo. Partite che seguono tutti i rituali del calcio: c’è un arbitro, un guardialinee ( entrambi vestiti a puntino, con divisa nera da arbitro e inserti giallo fluo), il lancio della monetina a inizio partita. E ancora: gli inni delle squadre/libri in gara e i cori da stadio. Il Mundialibro è un torneo organizzato dall’Unione Culturale Franco Antonicelli, da un’idea dello scrittore Andrea Bajani (che arbitrerà quasi tutte le partite), con il patrocinio del Salone del Libro. “Non troppi anni fa- ha spiegato Andrea Bajani durante la conferenza stampa di presentazione- la letteratura era un’argomento che scaldava gli animi, su cui ci si infervorava. Con il Mundialibro vorremmo far ritornare, in parte, un’idea di libro che è anche scontro e passione”.

 

Le partite saranno in tutto sette, finiti i quarti di finali che avranno luogo nella sede dell’Unione Culturale in via Cesare Battisti, le semifinali saranno ospitate, a maggio, durante il Salone del Libro. La finale verrà disputata al Polo del 900.

 

Regole

 

Più che a una partita di calcio, con ventidue giocatori in campo, bisogna pensare ai tornei dei videogiochi: a Pes o a Fifa, a muovere la squadra è una sola persona con il suo joystick. Nel Mundiallibro gli allenatori degli otto classici del 900 hanno una funzione molto simile, perché sono loro, con le loro argomentazioni retoriche, a dover convincere pubblico e giurie che il loro libro è il più forte. Come in ogni partita che si rispetti, dopo tutte le cerimonie d’obbligo, viene fischiato l’inizio del primo tempo. I due allenatori hanno quindici minuti a testa per presentare il loro libro. Poi, dopo l’intervallo, comincia il secondo tempo. Le squadre hanno dieci minuti liberi: in questi minuti ai due ct verrà data la massima libertà. Potranno demolire il libro avversario, continuare a perorare la causa del loro classico. Dopo i tre fischi conclusivi è il momento dei calci di rigore, al Mundialibro obbligatori, perché sono citazioni, piccoli brani scelti e letti dagli allenatori. da qui in poi, il risultato della partite dipende tutto dai verdetti delle giurie.

 

Le giurie

 

Nel Mundialibro non si può fare goal, e, quindi, per avere un vincitore si ricorre a tre giurie, la cui somma dei voti decretano il risultato finale. La prima è formata dal pubblico in sala, il cui volere viene calcolato con il metodo dell’applausometro (in poche parole: il libro per cui si alza un boato più forte guadagna un punto, rilevato attraverso un’app del telefono). Le seconda, detta “giuria impopolare”, fa le veci della Giuria di qualità sanremese, formata da persone che lavorano nel mondo del libro, tra cui rappresentanti del Salone del Libro, lettori del Premio Calvino e soci dell’Unione Culturale. Le terza e ultima, nonché ago della bilancia in situazioni di parità, la coppia arbitrale formata da arbitro e guardalinee.

 

I libri in gara

 

Sono otto i libri italiani in gara, che si sfideranno in questi mesi per avere l’onore (e l’onere) di rappresentare l’Italia ai Mondiali del prossimo anno. Chi andrà a indossare la maglia azzurra tra il favoritissimo Calvino col suo Barone Rampante allenato da Margherita Oggero, e Kaputt di Curzio Malaparte, classico un po’ scomodo del nostro Novecento, allenato da Andrea Tarabbia? E se alla fine la spuntasse uno degli outsider della gara, Libera nos a malos dell’outsider Meneghello sotto la guida sicura di Alessandro Perissinotto o Le Mosche del Capitale di Volponi (allenatore )? A portarsi a casa i tre punti saràA ciascuno il suo di Sciascia per cui combatterà il suo conterraneo Daniele Zito, oppure sua eminenza Primo Levi con Se questo un uomo, difeso da Giusi Marchetta? L’isola di Arturo della Morante allenato da Emmanuela Carbè, o il capolavoro della Resistenza di Beppe Fenoglio, Una Questione Privata, col suo ct Angelo Ferracuti?

Francesco Morgando, Redazione Bookblog (nonchè guardialinee Mundialibro)