Riguardo al dibattito europeo sulla pubblicazione de I quaderni neri  di Heidegger, Donatella Di Cesare , filosofa italiana e ultima allieva di Hans-Georg Gadamer , presenta il suo libro Heidegger e gli ebrei pubblicato nel 2014 , in cui la scrittrice cerca di dare un contributo critico al dibattito. La filosofa prende le distanze dalle due posizioni estreme che sono in circolo in questo periodo , ovvero , sia dai neoilluministi che intendono obliare la presenza di Heidegger dagli studi filosofici , sia da coloro che giustificano l’antisemitismo di Heidegger come un passaggio obbligato e cerca invece di contestualizzarlo  .

“Qual è la responsabilità della filosofia nella shoah ?” Donatella Di Cesare si pone questo quesito e cerca di rispondervi dicendo che il nazismo è stato un progetto politico e filosofico di biorimodellamento del pianeta eliminando il popolo ebraico. Heidegger è stato il filosofo punta dei nazisti che ha preso un impegno politico, filosofico in cui tratta l’antisemitismo metafisico . I quaderni neri ,non sono solo degli appunti ma una vera è propria opera filosofica di oltre duemila pagine e hanno rappresentato uno shock nel mondo della filosofia e anche in quello della cultura. La lettura parziale dei quaderni neri hanno portato la filosofa ha scrivere Heidegger e gli ebrei e a rivalutare Heidegger e l’intera filosofia tedesca dell’epoca , considerando l’antisemitismo di Heidegger un pregiudizio non razziale, ma metafisico e ontologico. Secondo Donatella Di Cesare Heidegger continua ad avere grande importanza nella filosofia occidentale in quanto dà le coordinate filosofiche necessarie nel comprendere la shoah.

Adriana Pretula