“Primo Levi è un poliedro da un numero sterminato di facce che non si smettono mai di scoprire” è così che Fabio Levi introduce questo personaggio che è ancora oggi una delle figure più studiate e apprezzate non solo nella letteratura, ma anche nella scienza. Proprio di questo si è parlato nella conferenza tenuta da Domenico Scarpa, consulente letterario-editoriale del Centro studi Primo Levi di Torino, e Francesco Cassata, professore di Storia contemporanea presso l’Università di Genova.
Il libro “Fantascienza?” del Professor Cassata si interroga sugli aspetti meno noti della vita e sopratutto delle opere di Primo Levi. Partendo dal libro che Levi pubblicò nel 1966 con l’ironico titolo Storie naturali firmandosi con uno pseudonimo di Damiano Malabalia, molte domande sorgono spontanee: perché non si firmò con il suo vero nome? C’era un legame con i libri scritti sullo sterminio degli Ebrei in Europa? Perché parlare di fantascienza? A queste domande, Francesco Cassata dà una risposta esauriente nel suo libro, frutto di una ricerca che ha come scopo principale quello di offrire documenti nuovi e scoprire aspetti di Primo Levi che prima non si conoscevano, o si conoscevano in maniera superficiale.
Tutto questo è stato reso possibile grazie al Centro Primo Levi, ovvero un centro di ricerca che si occupa di commissionare ad un ricercatore una parte specifica della vita e delle opere dello scrittore Torinese chiedendo una rilettura nuova, originale, e se possibile legata al presente delle sue opere.
Lucrezia Penna, Virginia Ferrari
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