Stile libero: uno stile variegato. All’incontro per i vent’anni dalla nascita della collana della casa editrice Einaudi “Stile libero”, uno dei suoi due ideatori, Severino Cesari, racconta le origini di questa esperienza, nata dal desiderio di promuovere la sperimentazione di generi letterari non usuali. L’aspetto più innovativo di questa collana è sicuramente la capacità di “tagliare il mercato in modo orizzontale” e di immaginare un lettore con una biblioteca di intrattenimento. Questa prospettiva, colonna portante della filosofia editoriale di “Stile libero”, consente ad Einaudi di esplorare nuovi fronti d’avanguardia e alternativi. Ciò, tuttavia, non ha impedito l’inserimento in catalogo di grandi nomi. Lo storico della letteratura Alberto Asor Rosa ha poi analizzato l’esperimento. Questi ha ripercorso il cammino intrapreso da “Stile libero”, spiegando che la collana, in brevissimo tempo, ha assunto la più totale autonomia dalla casa madre, offrendo così numerose novità ogni anno. Per evitare che la situazione potesse diventare problematica via via che la collana si consolidava sul piano commerciale, si è data una struttura organizzativa sempre più precisa e un’identità sul piano dei generi che va dal teatro al fumetto, dai grandi stranieri agli scrittori italiani. A questa grande eterogeneità è strettamente legata la definizione del critico Asor Rosa della funzione svolta da questa collana, cioè “letterizzazione del non-letterario”. Con queste parole lo studioso intende la capacità, di cui gli editori godono, di rendere letteratura ciò che convenzionalmente non ha peculiarità letterarie. “Stile libero” – tiene a precisare Asor Rosa – è improntata su una “connotazione romana” che è l’espressione di riflessioni e tendenze antropologiche e sociologiche che ripercorrono tutta la storia della penisola italiana. A conclusione dell’incontro, viene posta la domanda relativa al motivo per il quale proprio nella casa editrice Einaudi si è trovato il contesto adeguato a questo progetto. La risposta non ha tardato ad arrivare e ha sottolineato la capacità della casa editrice di mostrarsi disponibile ad accogliere le innovazioni culturali. “Stile libero” ha permesso ad autori italiani e stranieri di emergere da vent’anni a questa parte, offrendo non solo nuovi punti di vista, ma anche nuove modalità per esprimerli. Si augurano allora altri cento di questi vent’anni a questa collana.
Emma Faccini, Fabrizio Pasqualini
Liceo Ariosto, Ferrara
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