In questa prima giornata di Giovedì 12 Maggio, la storica Libreria Fontana apre le porte nella sua nuova sede, in via San Francesco d’Assisi 18, all’autore di romanzi noir Fabio Beccacini, in occasione della presentazione del suo nuovo libro “Mentre Torino dorme” edito da Frilli. Non si sarebbe potuta trovare una cornice migliore di un’antica libreria del centro di Torino per accogliere un romanzo in cui la nostra città è la vera protagonista di ogni vicenda. Il quarto capitolo della serie incentrata sul commissario Giorgio Paludi lo vede impegnato nel risolvere un altro caso di criminalità in cui si intrecciano molteplici storie che uniscono Torino ad altre periferie europee.
La separazione dalla propria città, Genova, accomuna lo scrittore e il suo protagonista: il commissario Paludi infatti si è trasferito a Torino in seguito ai fatti del G8 e della scuola Diaz per dare una svolta alla sua vita.
Beccacini ha messo subito a suo agio il pubblico presente in libreria, avvicinandosi per raccontare e raccontarsi con estrema sincerità: <<Se devo raccontare una città, mi piace pensarla come una donna: con Torino non è stato amore a prima vista, né un incontro da una botta e via. Si è trattato più di un lungo corteggiamento, che va avanti tutt’ora. In ogni nuova città che mi capita di visitare cerco spizzichi di bellezza>>
La città e le sue trasformazioni hanno monopolizzato l’intero incontro, complici anche gli interventi di un pubblico ristretto ma appassionato che ha spostato l’attenzione su fenomeni come l’integrazione di coloro che sono arrivati da lontano, ieri come oggi, e sugli aspetti romantici di una Torino considerata per troppo tempo solo come città industriale.
L’autore ci rivela di essere, in primo luogo, organizzatore di eventi e DJ. Alla richiesta di come queste sue differenti identità possano convivere, risponde molto umilmente: <<Faccio questo lavoro perchè l’essere scrittore non mi dà da vivere, e spero che un giorno potrò dedicarmi soltanto a questo. La scrittura è tutta la mia vita, fin da quando ero giovanissimo. Ho scritto poesie da ragazzino, alcuni romanzi che spero nessuno trovi mai, e solo nel 2003 ho trovato il coraggio necessario a tentare di pubblicare un mio libro. Ho sempre con me qualcosa per prendere appunti, noto i dettagli più insignificanti nelle persone e mi immagino le storie che ci stanno dietro. Così nasce ogni mio intreccio.>>

I suoi romanzi sono caratterizzati proprio da questa polifonia di voci, da diverse prospettive di una realtà che si rimette insieme solo alla fine. Il noir è il genere che meglio permette di sfruttare questa tecnica, perché dentro ci può essere di tutto, basta che, come dichiara sorridendo, “ci scappi il morto”. Per questo Beccacini è cofondatore di ToriNoir, un gruppo di scrittori di gialli che raccontano la nostra città proprio attraverso questo genere letterario. Ancora una volta, Torino è la vera protagonista del lavoro di Beccacini e di altri autori.

Elena Salinaro e Yasmina Houmi, Liceo Primo Levi

Giulia Cibrario, Tutor SaloneOff